Domenica alle urne per il dopo Chiamparino

Una maratona estenuante spesso ai limiti del «tafazzismo» - cominciata ad agosto, tra i gazebo della festa nazionale del Pd, quando già si insinuava l'ombra di Piero Fassino mentre parte dei democratici lavorava per convincere il rettore del Politecnico Profumo. Domenica si vota. Oggi i presidenti di seggio si riuniranno per fare il punto. In città verranno allestiti 73 seggi, una ventina in più delle primarie per scegliere il segretario regionale: sezioni di partito, gazebo, sedi di associazioni, bocciofile, centri incontro. I cittadini che vorranno partecipare dovranno recarsi al seggio abbinato alla sezione indicata sulla scheda elettorale, presentando documento di identità e tessera elettorale (l'elenco completo dei seggi e l'abbinamento con le sezioni su www.lastampa.it nello speciale sulle primarie).
Si vota dalle 8 alle 20. Alle urne possono recarsi tutti i residenti in città con più di 16 anni. Per i minorenni e gli stranieri non in possesso di tessera elettorale sarà sufficiente un documento d'identità che provi la residenza a Torino. Voteranno al seggio più vicino all'indirizzo di residenza.
A sorvegliare la regolarità del voto saranno oltre 500 volontari. Toccherà anche a loro scacciare lo spauracchio degli infiltrati del centrodestra che da giorni agita la coalizione. Le voci - chissà quanto attendibili - si rincorrono. La segretaria provinciale del Pd Paola Bragantini predica calma: «Non credo succederà, sarebbe un pessimo modo di fare politica». Però avverte: «E chiaro che le primarie sono del centrosinistra, non di altri». I candidati sono cinque: Silvio Viale, sostenuto dai Radicali; Michele Curto, esponente del mondo delle associazioni; Gianguido Passoni, indipendente di sinistra; Piero Fassino e Davide Gariglio, entrambi del Pd. Nel centrosinistra, Sinistra e libertà è divisa tra Passoni e Curto, i Moderati appoggeranno Fascino, l'Italia dei Valori non ha fornito indicazioni di voto.
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