Divorzio breve: al via sciopero della fame

La proposta di legge bloccata dalla Conferenza episcopale italiana. Secondo il parere di molti il Parlamento italiano è una succursale della Chiesa cattolica. Si tratta di un'esagerazione, ma questa valutazione non deve indurre a pensare che la Chiesa non riesca a far sparire dall'ordine del giorno dei lavori delle Commissioni alcuni provvedimenti. E' successo, ad esempio, per una proposta di legge sul divorzio breve. Lo spunto per parlare di questo argomento è offerto dallo sciopero della fame del segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve, Diego Sabatinelli, che sta tentando di riaccendere i riflettori sul tema. Il provvedimento era approdato a Montecitorio nel 2003 e poi era sparito dall'ordine dei lavori subito dopo esservi stato inserito a maggio scorso. "Lo scandalo è che per non affrontare un testo spinoso che crea problematiche sia con il Vaticano sia all'interno dei gruppi - ha detto Sabatinelli, durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati - non hanno fatto di meglio che nascondere questa legge sotto al tappeto per non avere grane fino alle prossime elezioni". Una situazione di questo tipo, ha fatto notare poi il segretario della Lega italiana per il divorzio breve, "esiste solo in Italia, Irlanda del Nord, Polonia e Malta". "Il divorzio breve non va avanti alla Camera dei deputati perché c'è il veto della Cei - ha aggiunto la deputata Radicale Rita Bernardini - L'iniziativa non violenta dello sciopero punta semplicemente ad avere il voto, vale a dire che il Parlamento si assuma la responsabilità di dire sì o no". Riduzione dei tempi del divorzio da tre a due anni per le coppie con figli e da tre a uno per quelle senza prole e scioglimento della comunione dei beni a partire dalla prima udienza presidenziale, quando i coniugi vengono autorizzati a vivere separati, anziché aspettare la sentenza di separazione: ecco le novità del provvedimento. Diego Sabatinelli è al settimo giorno di digiuno e annuncia che la sua iniziativa di protesta proseguirà fino a che non sarà calendarizzato. È assurdo che il Parlamento italiano abbia timore ad affrontare la questione relativa al divorzio breve. La questione relativa al divorzio in Italia deve essere affrontata. Nell'attesa della fine del vincolo matrimoniale molte coppie finiscono alla deriva e cadono in miseria. I casi di questo genere si stanno moltiplicando a causa delle lungaggini burocratiche legate al divorzio. Il tema è stato anche lo spunto per la realizzazione di una fiction tv. Ma c'è anche un altro aspetto della vicenda che deve essere sottolineato. Il Parlamento italiano è pieno zeppo di avvocati che naturalmente fanno blocco di fronte a questa legge perché sanno perfettamente che una causa breve può determinare minori entrate. Infatti, non è un caso che prima della fine della legislatura la casta degli avvocati abbia pensato di fare una bella riforma della professione forense e abbia messo in soffitta il divorzio breve.
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