Diritti umani, Italia ancora indietro

Diritti umani. Ieri a Ginevra l`apposito consiglio delle Nazioni Unite ha affrontato il dossier Italia in
occasione della consueta revisione periodica a cui vengono sottoposti tutti i Paesi. Luci e ombre sul giudizio anche se, a occhio nudo, la revisione ha lasciato molti dubbi sorvolando su una serie di fenomeni di cui in Italia si parla spesso e si conclude poco. Nessun accenno alla situazione delle carceri sovraffollate, nessun accenno alla disumana lunghezza dei processi. Al dibattito sulla situazione dei diritti umani in Italia ha preso parte una cinquantina di stati la maggior parte dei
quali na espresso apprezzamento per il ruolo svolto dal nostro Paese per la promozione dei diritti umani. in particolarmodo a livello internazionale. All`interno dei nostri confini, invece. di problemi da affrontare ce ne sono ancora molti a cominciare dalle condizioni di vita delle minoranze rom
e sinti per finire alla xenofobia e all`incitamento all`odio razziale da parte di esponenti politici.
E poi. bocciatura sull`immigrazione irregolare mentre un`indedita accoppiata. Olanda e Nicaragua, ha espresso preoccupazione per la libertà di stampa e la concentrazione dei media nelle mani di pochi. Problemi che l`Italia non ignora, ha detto il sottosegretario agli esteri Vincenzo Scotti che
ha voluto chiarire come l`Italia «sia fortemente impegnata nella lotta per debellare il razzismo
e gli atteggiamenti xenofobi dalla nostra società». «L`immigrazione è un`opportunità»,
ha aggiunto Scotti che ha accolto positivamente le raccomandazioni rivolte all`Italia dai Paesi
intervenuti al dibattito. «Contribuiranno a creare la nostra "road map" dei diritti umani» ha detto
Scotti ammettendo di fatto che l`Italia ha ancora molto cammino da fare per mettersi in regola con il diritto umanitario e con la coscienza. Al centro del dibattito c`è stata la condizione delle minoranze rom e sinti. Quasi tutti i Paesi presenti hanno infatti espresso preoccupazione nei confronti «dei continui smantellamenti forzati di campi rom, cui non viene offerta un`alternativa adeguata». Smantellamenti che, hanno sottolineato i delegati, portano anche alla dispersione scolasti-
ca dei minori. Scotti si è difeso affermando che « la presenza di rom e sinti nel nostro Paese è
variegata: alcuni sono cittadini italiani, mentre per altri l'integrazione è più complessa». Gli smantellamenti. ha aggiunto il sottosegretario, «sono stati necessari per garantire condizioni
di vita appropriate e legali. Quando è possibile le persone coinvolte vengono consultate».
Tra le altre indicazioni emerse, la necessità di creare in Italia un organismo indipendente che vigili sui diritti umani. Giovedì prossimo il Consiglio dei diritti umani formulerà le raccomandazioni finali
all`Italia. Tra queste dovrebbe figurare anche l`adesione alla Convenzione internazionale sui diritti dei migranti. Una raccomandazione che l`Italia non dovrebbe accogliere poiche sul tema - ha detto Scotti Roma vuole «muoversi in linea con gli altri Paesi europei e nessuno dei 27 l`ha ratificata».
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