I difensori civici stanno a guardare

Dalla Rassegna stampa

 

Da oltre venti giorni la deputata radicale Rita Bernardini è in sciopero della fame per denunciare l’insostenibilità e l’aggravamento persistente della condizione carceraria italiana e per sollecitare l’approvazione in tempi stretti del ddi Alfano che consentirebbe la detenzione domiciliare per coloro che debbano scontare gli ultimi dodici mesi di pena. Si tratterebbe di un pannicello caldo, s’intende; di una pezza ma che quantomeno consentirebbe di tamponare il buco di una situazione di sovraffollamento che non solo si fa sempre più grave ma che con l’approssimarsi dell’estate rischia di far diventare il 2010 come l’anno nero dei suicidi nelle patrie galere. Purtroppo la proposta Alfano ha incontrato i veti incrociati delle ali "cattiviste" dei rispettivi schieramenti (Lega e IdV) con l"aggravante" della mancata concessione dell’iter legislativo in commissione. La previsione, quindi, purtroppo, è che i tempi non saranno brevi. Ma l’azione della deputata radicale ha permesso anche di far venire alla luce una situazione che è in ogni caso assai variegata. Si pensi, ad esempio, che non tutte le regioni hanno provveduto alla istituzione del Garante dei detenuti. Tra queste, l’Abruzzo, che - e forse non è un caso - continua a segnalarsi come una delle regioni con il più alto tasso di suicidi in carcere. Comprensibilmente quindi la deputata radicale ha chiesto al Governatore di quella regione di provvedere alla nomina e, sommessamente, chi scrive si è permesso di reiterare la proposta, già avanzata qualche mese fa, di affidare medio tempore la delega di garante dei detenuti abruzzesi al difensore civico regionale.
Per carità, fuor di polemica - e giusto per rendersi conto di come quella figura sia (ci si passi l’eufemismo) sottoutilizzata - ma stando a quanto si apprende dal sito del Difensore Civico dell’Abruzzo, nell’anno 2010 non è stato emesso nemmeno un comunicato stampa, tre ve ne erano stati nell’anno precedente (quello del terremoto, per intenderci) e nemmeno uno nel 2008. Le relazioni annuali pubblicate si fermano al 2008 mentre il settore "in evidenza" è fermo al 2006.
Nemmeno Google ci ha fornito ragguagli circa eventuali attività poste in essere dal difensore civico abruzzese. Non ci sembra quindi che l’assegnazione del compito di visitare periodicamente gli istituti e
di relazionare le autorità competenti (volendo stare proprio al minimo sindacale dei tanti compiti che si potrebbero delegare) costituirebbe una iattura per il non indaffaratissimo difensore civico abruzzese.
E, aggiungiamo, analoga iniziativa potrebbe adottarsi, sempre medio tempore e in attesa della nomina del garante ad hoc, nelle altre Regioni morose. Oltre che ai lettori de l’Opinione e di Giustizia Giusta, affidiamo alla deputata radicale ed a tutti coloro che credono che il grado di civiltà di un Paese si dimostra dallo stato delle sue carceri, la nostra proposta. Che continueremo ad avanzare con la delicatezza ma con la pervicacia - della goccia cinese capace perfino di forare la testa dura di un abruzzese

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