Diecimila medici bocciano il ddl Calabrò

Dalla Rassegna stampa

Sono 10mila le firme raccolte contro il ddl sul testamento biologico e consegnate ieri al presidente della camera Fini. Questo il bilancio dell'iniziativa «Io non costringo, curo» messa in piedi dalla Cgil e dalla Fp Cgil. A firmare l'appello per arginare un provvedimento che «ha chiari segni di incostituzionalità» diecimila medici e operatori sanitari con il sostegno di 8miia cittadini. Tra i primi firmatari dell'appello Ignazio Marino, presidente della commissione d'inchiesta sul Ssn, l'ex ministro della Salute Umberto Veronesi, l'anestesista Amato De Monte, il presidente del collegio dei chirurghi Pietro Forestieri e anche medici e infermieri italiani che lavorano all'estero. Dal Coordinamento laico nazionale arriva l'appello alla mobilitazione per fermare la legge, una «mobilitazione» generale, con l'invito a «indossare qualcosa di arancione» per «testimoniare platealmente che la maggioranza degli italiani è contraria a questa legge contro il testamento biologico». La mobilitazione si è già messa in moto, ieri davanti a Montecitorio il sit-in con maratona oratoria organizzata dall'associazione Luca Coscioni con i radicali. Oggi presidio a Milano, all'esterno di Palazzo Marino.

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