Le dieci bugie

Dalla Rassegna stampa

Si contano dieci bugie nelle dichiarazioni di Berlusconi.
 
1. B. dice di «non aver fatto sesso con Ruby».
 È contraddetto da numerosi documenti (intercettazioni, sms) e da testimonianze dirette.
 
2. B. dice che «anche Ruby lo scagiona».
 È falso. Ruby è stata «interrogata» abusivamente da un «emissario» di B. e anche in quest’occasione opaca saltano fuori «le scene hard con il presidente».
 
3. B. dice di aver telefonato una sola volta al capo di gabinetto della questura e di non averlo minacciato.
 È falso. Telefona più volte. Presenta Ruby come "la nipote di Mubarak" (altra bugia). L’ingerenza provoca l’agitazione dei funzionari e l’illegittimo affidamento a una prostituta brasiliana della minorenne.
 
4. B. dice: «È la 28esima persecuzione giudiziaria».
 Il numero è inesatto. Berlusconi ha subito 16 processi (tre le assoluzioni).
 
5. B. dice: «Mi spiano dal gennaio 2010».
 È falso. Sono soltanto stati raccolti i tabulati telefonici delle sue amiche.
6. B. dice: «Hanno violato la mia casa».
 È falso. Le indagini si sono sempre fermate al cancello della villa di Arcore.
 
7. B. dice: «I giudici di Milano sono incompetenti».
 È falso. Dottrina e giurisprudenza danno ragione alla procura di Milano.
 
8. B. dice: «Hanno maltrattato le mie amiche».
 È falso. Lo smentisce il suo ragioniere, Giuseppe Spinelli, anche lui perquisito: «Poliziotti garbati».
 
9. B. dice: «Non ho mai pagato una donna».
 È falso. B. paga sempre le donne che partecipano al "bunga bunga" o che passano la notte con lui.
 
10. B. dice: «Non mi devo vergognare».
 È la bugia più manifesta. Il premier deve dire finalmente la verità su questi dieci punti e assumersi fino in fondo le sue responsabilità, accettandone le conseguenze. In un Paese democratico un capo di governo non può mentire ai suoi concittadini.

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