Dialogo "ruvido" tra democratici e radicali

E’ certamente fatto importante e politicamente significativo che Pierluigi Bersani, da pochi giorni segretario del Pd, sia andato a parlare nella giornata inaugurale del congresso radicale. E che il neo leader abbia voglia di avviare un confronto «sincero» lo ha ribadito lui stesso, aggiungendo anche un coraggioso riconoscimento sul passato allorché, a mezza voce, ha ammesso: «A volte abbiamo avuto un po` di ambiguità». Poco prima, in una relazione tutt`altro che indulgente, Antonella Casu si era rivolta «ai compagni del Pd» .Ricordando le liste autonome alle elezioni politiche concesse a Di Pietro, ma non ai radicali, la mancata inclusione di Pannella nelle liste per il parlamento italiano e il non mantenimento della parola data sulla candidatura dello stesso leader radicale al parlamento di Strasburgo. Insomma, il confronto tra radicali e Pd è possibile, in parte è già avviato, ma si preannuncia ruvido e con qualche ostacolo. Certo ieri Bersani ha chiarito che quando aveva parlato di «non biodegradabilità» dei radicali voleva dare un riconoscimento alla loro specificità ed autonomia. Al tempo stesso il leader del Pd è sembrato più che mai interessato alla scelta dei radicali peri collegi uninominali in tema di riforma elettorale, così come alla proposta dell` anagrafe degli eletti e dei nominati. Ma non ha nascosto la sua diffidenza per il sistema americano proposto dai radicali. «Magari si pensa all`America - ha detto - e intanto si rischia di finire nell`Argentina peronista». Dal canto loro i radicali insistono sulla necessità che il confronto parta e si tenga su progetti politici e programmatici, a cominciare da quella che il partito di Pannella ha individuato come «la peste italiana». Vale a dire il peso esercitato sulla politica dal «sessantennale sistema partitocratico» del quale Pci e post comunisti hanno sempre fatto parte. Né è un caso che Pannella (in un breve intervento informale e irrituale) sia .tornato a definire come berlusconiana la candidatura di Massimo D`Alema a ministro degli Esteri della Ue. Mentre, come ha osservato anche De Lucia la candidatura naturale sarebbe stata quella di Emma Bonino. Della quale invece si continua a parlare come ipotetica candidata del centro sinistra alle regionali del Lazio. Ma per Bersani il problema vero è quello di costruire l`alternativa a Berlusconi, prima di tutto riuscendo ad interpretare «il senso comune» con il quale parlare con la gente. Ed è con questo obiettivo che anche il confronto tra Pd e Radicali proverà a fare i conti. Al congresso è arrivato anche un messaggio del Presidente della Camera Gianfranco Fini -inviato a Rita Bernardini da sempre impegnata sui diritti dei carcerati nel quale si riconosce ai radicali il merito di aver denunciato lo stato di degrado in cui versa il nostro sistema penitenziario».
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