Denuncia dei Radicali: "Affitti sospetti alla Camera"

Oltre mezzo miliardo in 10 anni, precisamente 586,1 milioni di euro, ma soprattutto una storia di "amicizia" interessata, che lega la Camera dei deputati alla Milano 90 srl dell'imprenditore Sergio Scarpellini. L'hanno denunciata i Radicali che hanno ricostruito i rapporti tra l'amministrazione di Montecitorio e la srl.
«La documentazione - spiega la deputata Rita Bernardini - prova, al di là di ogni dubbio, movimentazioni di denaro e regalie». «Ecco perché - ha aggiunto Bernardini - il corposo fascicolo messo insieme dai radicali prenderà la via della procura di Roma, dove i magistrati dovranno accertare se ci sono estremi per inchieste o procedimenti penali».
Il gruppo dirigente radicale - presenti il segretario Mario Staderini e il leader Marco Pannella - illustra la storia in tre atti: il primo rappresentato dai contratti di affitti di diverse strutture vale 352 milioni. Il secondo: contratti per servizi legati agli immobili (pulizie e consegna della posta) fruttato 172,6 milioni, il terzo oltre 51 milioni tra manutenzione e ristorazione.
Il tutto «senza gare» e calcolato «per difetto». Al di là delle cifre, i Radicali puntano il dito soprattutto sulle tipologie di contratti vantaggiosi riconosciuti ad una società riconducibile all'imprenditore Scarpellini. Secondo la Bernardini, «le condizioni riconosciute a "Milano 90" sono molto vantaggiose: affitto di 9 anni più 9, canone di 12 miliardi di vecchie lire annui rivalutati ogni anno secondo l'inflazione Istat, pagamento anticipato ogni anno in un'unica rata».
«La Camera ricorda Bernardini – ha tentato di esercitare la facoltà di acquisto nel 2007, mail tribunale civile le ha dato torto avendo sottoscritto un contratto dalle uova d'oro per la società».
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