Delirio Lega, riapre Parlamento Nord

Di male in peggio. La Lega Nord si conferma all'opposizione del potenziale governo di Mario Monti, non risponde alla chiamata delle consultazioni con il premier incaricato e annuncia la riapertura del Parlamento del Nord. Una raffica di decisioni deliranti e irresponsabili quella licenziata dalla segreteria politica del Carroccio, che si è riunita ieri nella sede milanese di via Bellerio e presieduta da Umberto Bossi, ha «ratificato la linea politica già espressa dal segretario federale al presidente della Repubblica e al presidente incaricato, il professor Mario Monti», spiegava un comunicato. E la linea già espressa è quella di opposizione all'esecutivo tecnico. La nota diffusa da via Bellerio conteneva però un altra significativa comunicazione: è stato deliberata «la riapertura del Parlamento della Padania, che tornerà a riunirsi il prossimo 4 dicembre». Una mossa dettata anche dalla rabbia della base leghista, infuriata per i provvedimenti lacrime e sangue che il governo tecnico promette. Una mossa che evoca la rottura con Silvio Berlusconi: la prima edizione dell'Aula verde risale al 1997. La Lega ha poi disertato le consultazioni avviate in mattinata da Monti. Bossi ha comunicato di aver sentito telefonicamente il presidente del Consiglio incaricato per confermargli che avrebbe votato la sfiducia al suo governo. Al posto della delegazione del Carroccio, Monti ha così ricevuto i Radicali. La Lega dunque si raccoglie attorno alla sua base, che esprime tutto il dissenso su Radio Padania, emittente che ha organizzato sedici ore di diretta no stop all'indomani dell'incarico al professor Monti. Secondo i militanti, il professore è «troppo vicino ai poteri forti», mentre la caduta di Berlusconi è «un golpe: da tre mesi stanno organizzando tutto - spiegava un radioascoltatore - e sono contento che la Lega non rientri in un governo di golpisti».
Il partito, da par suo, per ora non alza i toni e promette «un'opposizione seria e responsabile», mentre i militanti chiedono chiaro e tondo che si scenda in piazza per protestare contro il governo tecnico. Per ora Bossi ha dato ascolto alla base riaprendo il parlamento padano: la sede sarà una città capoluogo, dopo che la precedente edizione dell'aula verde, che risale al 1997, si insediò a Chignolo Po, una cittadella in provincia di Padova.
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