Deciderà lo stesso giudice di Tartaglia

Dalla Rassegna stampa

È nata a Piombino, ha 44 anni, un figlio, porta gli occhiali, ha un carattere dolce e non ama far parlare di sé. Cristina Di Censo è in questo momento il giudice delle indagini preliminari più scrutato d’Italia: è lei che dovrà decidere se mandare a giudizio immediato Silvio Berlusconi oppure rispedire gli atti alla Procura per un approfondimento investigativo. Comunque decida, saranno polemiche.
 
Da quando ieri mattina ha ricevuto le 780 pagine dell’inchiesta, davanti alla porta del suo ufficio staziona un carabiniere con l’ordine di selezionare i visitatori. Non è comunque la prima volta che le strade di Silvio Berlusconi e della Di Censo s’incrociano. L’ultima, fu in occasione dell’aggressione subita dal Premier in piazza Duomo. Fu lei a decidere la sorte giudiziaria di Massimo Tartaglia che aveva scagliato una statuetta in faccia al presidente: prima ne confermò la custodia cautelare, poi ne ordinò il trasferimento in una struttura psichiatrica dichiarandolo incapace d’intendere e volere. Per diversi anni ha svolto il compito di giudice al tribunale di Busto Arsizio (Va), assolvendo nel 1999 il presidente del San Raffaele, Don Luigi Verzè, dall’accusa di aver effettuato prestazioni sanitarie senza autorizzazione. Nel 2007 ha deciso il processo per le "Bestie di Satana", infine a Milano ha archiviato l’esposto presentato dai Radicali sulle irregolarità delle firme per il listino Formigoni.

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