De Magistris e il team dei sognatori

Si rimane sempre stupiti di fronte a un errore prevedibile, quasi scontato, che ciò malgrado viene puntualmente fatto. È il caso del neo-sindaco di Napoli che appena insediato la scorsa settimana ha annunciato, come un Berlusconi qualunque, che in cinque giorni avrebbe risolto il problema dei rifiuti. «Abbiamo un piano» aveva assicurato col suo piglio assertivo.
I cinque giorni sono passati, la situazione è peggiorata. Perché l'ha fatto? Ieri Michele Serra nella sua rubrica su Repubblica una spiegazione la dava, e convincente: per un neofita è difficile staccarsi dal ritmo elettorale che cerca applausi. E poi le acclamazioni arrivavano anche dalla stampa amica. Quel giorno De Magistris non aveva presentato una semplice giunta ma un "dream team ", aveva scritto Marco Lillo sul Fatto.
E infatti la rimozione della mondezza se la sono sognata. Il giornale di Padellaro e Travaglio deve ora trovare i colpevoli o almeno quelli che "remano contro ". Uno l'ha trovato ieri Enrico Fierro: è Pierluigi Battista che sul Corriere aveva, prima di Serra, fatto presente che il sindaco poteva metterci anche un po' di più ma quell'annuncio perentorio non faceva presagire nulla di buono.
«Una critica strumentale di chi guarda Napoli da Capri». Il povero Battista ha una frequentazione dei faraglioni sicuramente inferiore a quella di Furio Colombo, ma i lettori del Fatto non lo sanno. E così possono pensare che l'ultimatum dei 5 giorni l'ha imposto al sindaco Battista. Da Capri.
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