Il ddl Alfano "svuota carceri" cambia volto

Dalla Rassegna stampa

 

Cambia volto il disegno di legge "svuota-carceri". Il provvedimento voluto dal ministro della Giustizia Alfano per fronteggiare l’emergenza carceri e duramente contestato dal ministro dell’interno Roberto Maroni è stato praticamente riscritto dal governo che ieri, con il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, ha presentato tre emendamenti che modificano radicalmente il testo originario. Innanzitutto, cade l’automatismo nell’assegnazione dei domiciliare per chi deve scontare l’ultimo anno di pena. Dovrà essere il giudice di sorveglianza a valutare caso per caso l’assegnazione delle misure cautelari a domicilio. Si introduce poi la valutazione dell’ "idoneità" del domicilio. È inoltre contemplata l’esigenza, indicata con forza da Maroni, di adeguare l’organico di polizia penitenziaria per fronteggiare l’emergenza. Stralciata invece la parte relativa alla "messa in prova" con il voto favorevole i tutti i gruppi, tranne quello della radicale Rita Bernardini. La commissione tornerà a riunirsi oggi. Alle 10 scade il termine per la presentazione dei subemendamenti. Alla fine il braccio di ferro Alfano-Maroni ha prodotto un compromesso che piace alla Lega, al Pdl - il Guardasigilli lo ha definito un "ottimo punto dì intesa" - e anche al Pd e all’Idv. Enrico Costa (Pdl) prevede un "percorso snello" per il ddl e parla di un testo "molto equilibrato" che "bilancia le garanzie di sicurezza" con l’esigenza di sfoltire le carceri. Insomma, anche il Pd sembra essersi tolto il broncio dal viso e pare abbia apprezzato il nuovo ddl riveduto e corretto. "Per noi è un passo in avanti in termini di chiarezza". Così il capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera, Donatella Ferranti, commenta le novità proposte dal governo sul ddl Alfano sulle carceri. "Si tratta - sottolinea - di un testo diverso che tiene conto delle osservazioni che sono emerse durante il dibattito. Il governo ha fatto uno sforzo e non si è irrigidito ma ha tenuto conto di quello che è stato detto in Parlamento".
La Ferranti valuta positivamente, ad esempio il "temperamento" che c’é stato di un "automatismo
eccessivo", sull’uscita dal carcere l’ultimo anno con la presa in considerazione della pericolosità sociale, l’esclusione della possibilità che gli immigrati vadano nei Cie e il potenziamento del corpo dì polizia. Anche Enrico Sbriglia, segretario nazionale del Sindacato direttori penitenziari (Sidipe), ha detto di condividere "la finalità del Ministro Alfano relativamente all’introduzione di più efficaci strumenti
normativi per il governo effettivo dell’esecuzione penale.

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