Dall'Api ai radicali "Decreto vuoto, un bluff”

Mentre in consiglio comunale scoppia il malumore riguardo alla riduzione a 48 dei consiglieri comunali, il sindaco Alemanno esulta: «Oggi è un passaggio politico molto importante, il sì bipartisan è un viatico forte per questo percorso. La Lega sui fatti sostanziali non è così ostile a Roma come si dice». Ma le opposizioni in Parlamento sottolineano che sarà sul secondo decreto (quello sui poteri, che si misurerà la reale portata della riforma e la tenuta della maggioranza. Lo dice chiaro la relatrice in Bicamerale Linda Lanzillota: «Noi di Api abbiamo deciso per l'astensione perché il parere ha recepito tutte le osservazioni mosse dall'opposizione, che hanno ulteriormente svuotato un decreto che non contiene nulla e che è un bluff».
Di più, «una presa in giro di Roma, che serve al sindaco della capitale per fare propaganda. Ma nella sostanza vince la Lega, che dà un pennacchio a Roma, mentre su altri tavoli si batte per il trasferimento della sede dell'Antitrust e dei ministeri». Dello stesso tenore l'intervento del senatore pd D'Ubaldo: «Abbiamo votato sì per senso di responsabilità istituzionale ma scarne e retoriche sono le modifiche introdotte all'ordinamento vigente. È un moncherino, non una riforma». E mentre il consigliere udc Onorato parla di «vittoria a metà», il radicale Magi di »vuoto pubblicitario» e l'Idv di «spot che non serve ai cittadini», il Pdl per bocca del capogruppo capitolino Luca Gramazio si dice soddisfatto solo parzialmente perché «48 consiglieri sono troppo pochi».
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