D'Alema silurato dal Pse: non è nè carne nè pesce

Colpa di Berlusconi! Era in fondo scontato che pure dalla Germania arrivasse un rimbrotto al Cavaliere: nel caso specifico, di aver fatto fallire la candidatura di Massimo D`Alema. Non pare che Martin Schulz abbia raccolto molte adesioni alla sua strampalata tesi, posto che dallo stesso mancato ministro degli Esteri ad Emma Bonino, a vasti settori del Pd, sono piovute accuse proprio sul teutonico eurocapogruppo. Non sappiamo neppure quanto Berlusconi sia rimasto insoddisfatto (come esteriormente appariva, con una cupezza degna dei momenti peggiori) o quanto contento dell`esito europeo, anche se siamo convinti che il suo peso in Europa, limitato, poco riuscisse a fare. Quanto può, infatti, uno Stato impuntarsi a favore di un proprio cittadino che sia un avversario politico? Una cosa è dunque certa: il siluramento è targato Pse. Al partito socialista europeo appartenevano i sei capi di governo (da Zapatero a Brown, per citare i due maggiori) che formalmente e finalmente hanno deciso contro D`Alema. Quel che da noi si è taciuto è un particolare non irrilevante: il Pd non aderisce al Pse (vi è iscritto il piccolo Partito socialista di Riccardo Nencini). I democratici, dopo ampi conflitti interni, hanno infatti scelto di militare esclusivamente nel «Gruppo dell`Alleanza progressista di socialisti & democratici al Parlamento europeo», restando volutamente fuori sia dal Pse sia dall`Internazionale socialista. Che volete da noi, avrebbero quindi potuto chiedere i socialisti europei ai democratici italiani? Avete voluto non essere né carne né pesce, aderendo soltanto al gruppo parlamentare, anzi alleandovi, quasi federandovi, ai socialisti nell`eurogruppo, come avete dichiarato. Tenetevi allora questa condizione di semivergini, e non lamentatevi del comportamento di un partito, come il Pse, del quale non fate parte. Avete voluto la bicicletta? Ora pedalate.
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