D'Alema: "L'alleanza con Fini ci serve"

Non ci sta a passare per uno che spara "eresie" alla vigilia del voto per le amministrative. Massimo D'Alema apre al Terzo Polo e anche a Fini, però spiega subito che non si tratta di un allargamento scandaloso: «Con il gruppo di "Futuro e libertà" noi votiamo insieme tutti i giorni in Parlamento. Non è una novità, quello che dico non è un'eresia. Anche perché è evidente che le forze dell'opposizione condividono alcuni valori». Altrettanto chiaro che «lavoriamo per unire le opposizioni le quali rappresentano in questo momento oltre il 60% degli italiani». Quindi, si può fare ed è la strada per battere Berlusconi.
L'offerta di alleanza costituzionale, Fini incluso, suscita tuttavia un secco "no, grazie" di Fli, riaccendendo lo scontro interno. Andrea Ronchi liquida D'Alema con una battuta: «Probabilmente ha avuto un colpo di sole... il nostro compito è quello di ricostruire il centrodestra». Ronchi marca in modo netto le distanze dal centrosinistra e anche da Rutelli, il leader dell'Api con cui pure Fli è alleata insieme con l'Udc nel Terzo Polo: «Il dibattito nel centrosinistra mi è assolutamente indifferente nei suoi esiti». Il contrario sarebbe «un ribaltonismo mascherato». E anche Adolfo Urso, altro finiano moderato, boccia ogni possibilità di incontro: «Sarebbe un abbraccio mortale: Fli non andrà mai con la sinistra». Da Carmelo Briguglio invece via libera a patto che si tratti di un confronto sulle regole: «Fli può e deve dialogare con chi ci sta sulle regole del sistema, e quindi anche con il Pd, non trovo nulla di scandaloso». Ovvio che il Pdl ne approfitti accusando Fini e il suo progetto di essere stati smascherati. Sandro Bondi osserva che D'Alema ha ragione e che sarà «inevitabile assistere alle prove di un'alleanza tra una sinistra e una destra che hanno in comune l'avversione verso i principi liberali». Altero Matteoli rincara: «D'Alema ha gettato la maschera e ha detto quello che la pubblica opinione già intuiva».
A sinistra, più volte Bersani (che ribadisce l'importanza del segnale che può venire da Milano e definisce Napolitano «una delle poche risorse rimaste all'Italia») ha indicato l'alleanza costituzionale come la strada maestra per battere il berlusconismo. Un tema su cui torna Enzo Bianco, ma sollecitando, insieme all'alleanza costituzionale, un premier "esterno". Un richiamo a confrontarsi sui problemi del paese e ad ascoltare Napolitano viene da Anna Finocchiaro. Bersani a Radio radicale appoggia Pannella in sciopero della fame per il diritto all'informazione: «Penso che abbia buone ragioni; ne ho io, figuriamoci lui».
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