Dagli affitti al sapone, i tagli delle Camere

Gli affitti dei palazzi dei parlamentari e gli stipendi del personale ridotti. Il ristorante self service chiuso. E pure la «stretta» sulle spese quotidiane dei senatori: dal sapone nei bagni al lavaggio auto. Sono i «tagli» sui costi della politica in discussione oggi in Aula. La Camera andrà a risparmiare 150 milioni, il Senato 120 (il Pd minaccia di non votare il bilancio se non ci sarà la promessa di ulteriori tagli). Tra il 2011 e il 2013, il Parlamento graverà sullo Stato per 270 milioni di euro in meno.
Un triennio durante il quale Montecitorio chiederà allo Stato 75 milioni in meno sulla propria dotazione e restituirà somme pari a 76 milioni. In totale più di 150 milioni di euro risparmiati grazie a «sforbiciate» che andranno a intaccare, tra l'altro, le spese di funzionamento dei gruppi, il personale, l'indennità parlamentare (bloccata fino al 2013). Inoltre la Camera recederà dal 2012 dai contratti di locazione di quattro palazzi, tra cui palazzo Marini. Chiuderà il ristorante self service di San Macuto e farà una «cura dimagrante» per le spese di viaggio degli onorevoli.
Prima dei prossimo c'è anche l'impegno di agganciare la diaria all'effettiva partecipazione ai lavori. Infine sarà studiata la riforma dell'indennità parlamentare in base agli standard europei, notevolmente più bassi anche se secondo uno studio dei questori di Montecitorio il costo mensile degli onorevoli italiani (20.486 euro), è inferiore a quello di francesi (23.066 euro), tedeschi (27.364 euro), inglesi (21.089 euro) per non parlare degli eurodeputati (34.75o euro).
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