Da Veltroni al ministero

Dalla Rassegna stampa

Dopo un passato da tecnico, poche settimane da sottosegretario ai Beni culturali sono bastate a Roberto Cecchi per cedere alle sirene della politica. L'ex segretario generale del ministero, al centro delle polemiche per l'affaire Colosseo (sua l'operazione Della Valle), ha chiamato nel suo staff Silvio Di Francia, assessore alla Cultura ai tempi di Veltroni e membro della segreteria del Pd romano. Per averlo con sé, Cecchi ha perfino mandato via dopo dieci anni un suo storico collaboratore. Di Francia è di fatto un "investimento politico" per l'ambizioso sottosegretario, segnalato al premier Monti proprio dal Pd. Per l'ex assessore si tratta di una terza vita: passato Veltroni, con la vittoria di Alemanno dovette ripiegare sul governatore Marrazzo, che gli creò un ruolo ad hoc di consulente culturale. Poi il successo della Polverini e un nuovo giro di giostra, con un incarico di partito. Ora lo strapuntino ministeriale. Quando si dice cadere in piedi...

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