Da Telecom al Monte le metamorfosi di Grillo

A volte – o magari sempre… – si torna sul “luogo del delitto”. Anche se ciò non significa necessariamente ritornare sui propri passi. Anzi. Il Beppe Grillo che fa oggi capolino all’assemblea straordinaria degli azionisti del Monte dei Paschi rappresenta l’ennesima metamorfosi del trickster genovese, divenuto un protagonista centrale della scena pubblica italiana. Proprio dall’assemblea di un altro grande gruppo (Telecom), l’ex comico fattosi capo-popolo aveva preso le mosse, trovandovi un gigantesco megafono e una piattaforma ideale per proporsi quale “difensore civico”, che rivendicava fortemente la sua impoliticità. Nel passaggio dal cabaret ai teatri (e al teatrino) della politica, il leader 5 stelle sceglie di calcare nuovamente il palcoscenico (super-illuminato dalle vicende che stanno sconvolgendo la “banca/ città-stato” di Siena) di un colosso economico-finanziario.
Ma questa volta lo fa da una posizione diversa: non più “campione impolitico” dei cittadini, bensì attore al tempo stesso antipolitico e politicissimo. E, dunque, assai più interessato a riscuotere il voto dei risparmiatori che a rappresentarne le istanze.
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