Da Tartaglia a Don Verzé: gli incroci pericolosi della Gip

Ordinò la custodia cautelare in carcere per Massimo Tartaglia, l’uomo che colpì con un souvenir del Duomo il premier il 13 dicembre del 2009. Poi ne dispose il trasferimento in una struttura psichiatrica prima di essere assolto, da un altro giudice, per incapacità di intendere e di volere. Non è dunque la prima volta che le strade (giudiziarie) di B. e Cristina Di Censo si incrociano. Nella vicenda Ruby il magistrato non si esprimerà prima di lunedì o martedì. Cristina Di Censo ha 44 anni è nata a Piombino (Livorno), e ha un passato da magistrato a Busto Arsizio (Varese). L’estate scorsa, quando il magistrato già seguiva le indagini su Ruby in funzione di gip, si era verificato un episodio "misterioso": qualcuno era entrato di nascosto nel suo ufficio. Dalla stanza, però, non era stato portato via alcun atto relativo all’inchiesta, perché le carte venissero già custodite con misure speciali di sicurezza. Il gip Di Censo, nel 1999, quando era pretore a Busto Arsizio, aveva assolto don Luigi Verzé dall’accusa di avere effettuato prestazioni sanitarie in assenza di autorizzazione. La Di Censo, inoltre, è il magistrato che ha archiviato gli esposti presentati dai Radicali sulle irregolarità delle firme presentate a sostegno della lista Formigoni.
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