Da Saviano il giorno di Bersani e Fini

Ancora la politica in primo piano questa sera a "Vieni via con me". Il presidente della Camera Gianfranco Fini e il segretario del Pd Pierluigi Bersani leggeranno rispettivamente due elenchi (per circa tre minuti a testa) come prevede lo schema del programma di Rai3: uno parlerà dei valori della destra e uno dei valori della sinistra, entrambi con possibili richiami all’attuale clima politico. Roberto Saviano darà poi vita a un durissimo monologo sulla ‘ndrangheta nel Nord Italia, senza escludere tutte le implicazioni politiche possibili. Il Vaticano sarà inevitabilmente chiamato in causa, perché Fabio Fazio e Roberto Saviano parleranno di alcuni principi di diritto sanciti dalla Corte di Cassazione in relazione alla vicenda Englaro, si ascolteranno le parole di Piergiorgio Welby sul tema dell’eutanasia.
Nella redazione di "Vieni via con me" si lavora sodo alla seconda puntata, migliorando il ritmo della trasmissione rispetto al debutto. Qualcuno scommette che Silvio Berlusconi non si perderà la puntata di questa sera, e trai collaboratori di Fazio e Saviano c’è chi azzarda che il presidente del Consiglio potrebbe essere tentato dalla telefonata in diretta. Comunque, la trasmissione sembra già avere tutti gli ingredienti per raggiungere un nuovo record di ascolti. Con tutta probabilità a guardare "Vieni via con me", anche se con il fucile puntato contro, ci saranno tanti parlamentari del centrodestra, anche perché il partito di Gianfranco Fini, Futuro e libertà, dovrebbe ritirare in queste ore i suoi rappresentanti dal governo.
A rendere ancora più robusta la puntata ci penserà anche il comico Paolo Rossi, che stasera prepara un appassionato monologo per dire tra l’altro che «l’Italia è un Paese infelice. Con un altissimo coefficiente di infelicità: si respira aria da Titanic e non si vedono prospettive». Leggerà un elenco anche Ligabue, che prima di cantare metterà in fila le cose da non fare prima di un concerto.
Fabrizio Cicchitto (Pdl), rispondendo a Matteo Orfini (Pd) che aveva criticato gli attacchi del premier al servizio pubblico, dichiara: «In Rai la situazione è cosi assurda da essere imbarazzante. Con l’eccezione di "Porta a porta" che è equilibrata e bipartisan, tutti gli altri talk show saranno circa una decina - sono faziosi in modo addirittura forsennato. E non certo a favore di Berlusconi».
Di parere opposto Vincenzo Vita (Pd), della Vigilanza Rai: «L’attacco di Berlusconi alla Rai è degno del teatro dell’assurdo. E’ noto che l’occupazione del servizio pubblico da parte del governo è stata pesantissima e il fatto che esistano oasi non omologate probabilmente disturba il presidente del Consiglio». Mentre il sottosegretario Daniela Santanché (Pdl) ostenta serenità: «Fini ha detto che andrà da Saviano. Benissimo: più vanno in quelle trasmissioni più ci fanno vincere».
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