Da radicale dico: serve un altro terreno di gioco

Abbiamo davanti ai nostri occhi un muro. Una serranda abbassata. Un portone chiuso. Si chiama potere fine a se stesso, affarismo, partitocrazia, sottocultura dominante, antipolitica, immobilismo trasversale, regime. Ciascuno può dare il nome che preferisce, ma resta un sistema marcio, vetusto, statico, senza idee e senza respiro, senza memoria e senza futuro. Insomma, nel 2011, come già venti anni fa, cioè da venti anni a questa parte, sia il centro che la destra, come pure la sinistra, rappresentano soltanto tre posizioni dello stesso schema di gioco, dentro la stessa partita, sullo stesso campo. Roba vecchia, stantia, consunta. È un gioco partitocratico tutto proteso verso le poltrone, caratterizzato dagli accordi sottobanco, dal verticismo, dai personalismi, dall'egoismo, dal sopruso, dall'ignoranza, dalla cecità, dal cinismo, dalla cupidigia, dall'impossibilità di conoscere. A questo punto, basta. È necessario costruire un "altro" terreno, un campo altro, diverso, riformatore. Fuori dai vecchi schemi. Lontano dall'attuale campo di destra, di centro e di sinistra. È per questo motivo che, ormai mesi fa, proprio attraverso le pagine di Europa, ho lanciato al Pd l'idea di una costituente liberale e democratica. Dopo averlo più volte proposto nelle riunioni e nelle assemblee dei Radicali di Marco Pannella e di Emma Bonino.
Per fortuna, a cominciare da quella mia idea, che ne contiene altre, la discussione ha avuto un seguito, dentro e fuori l'area politica dei Radicali, e si è sparsa tra gli addetti ai lavori, si è diffusa su internet, tra la gente, tra le persone, i cittadini. È stata accolta e ospitata su altri giornali e quotidiani, ha trovato spazio nei blog, si è diffusa su facebook, è stata riproposta in alcuni convegni, dibattiti, incontri, congressi e summit politici. E continua ad alimentare riflessioni, articoli, interventi. Perciò, considerato che le elezioni politiche non sembrano essere più alle porte, il Pd ha davanti a sé tutto il tempo per raccogliere questa sfida. Può aprire un dialogo o un contraddittorio. A favorire questa possibilità, vi è anche l'imminenza delle prossime consultazioni amministrative che permetterebbero ai Democratici, finalmente, di ritrovare le idee e avvicinarsi alla discussione sulla mia prospettiva di un "altro" campo rispetto a quello dominato dalla partitocrazia di destra, di centro e di sinistra. Questo terreno "altro" è rappresentato dalla prospettiva lib-dem, cioè per la conquista di una democrazia liberale, che in Italia ancora non c'è. La aspettiamo da un secolo e mezzo.
È il lascito che ci viene dal Risorgimento italiano, dal Risorgimento liberale e che, oggi, si impone nella nostra attualità anche in virtù dell'imminente anniversario dell'Unità d'Italia. Vorrei dire ai dirigenti del Pd: basta con l'antipolitica di destra e di sinistra. Basta con i soliti metodi arroganti e spartitori. Basta con le ammucchiate, i compromessi storici e le solidarietà nazionali. Basta con la partitocrazia illiberale e anti-democratica. Una grande sfida lib-dem è possibile e va raccolta - anzi: rilanciata! Se ne parlerà anche venerdì 11 marzo (alle ore 16), presso la sede del quotidiano l'Opinione, a Roma, in via del Corso n.117. Il titolo dell'incontro è Un "altro" terreno-Le idee Lib-Dem.
C'è da conquistare lo spazio della discussione, del dialogo, della circolazione delle idee, del contraddittorio, della libera informazione, delle regole, del rispetto della legalità e dello "stato di diritto".
Ormai, infatti, l'iniziativa liberal-democratica è in fase molto avanzata.
Ora, grazie all'aiuto di alcuni riformatori e insieme a un nutrito manipolo di studenti universitari, si sta già lavorando al progetto proponendo idee concrete, diffondendo idee lungimiranti, sostenendo idee non-conformiste. Ma serve che gli spiriti liberi, libertari e libdem si facciano carico di partecipare alla discussione. Per questa ragione, ci incontreremo venerdì 11.
Oltre al sottoscritto, dirigente politico di Radicali italiani, interverranno Arturo Diaconale, diretttore de l'Opinione, Andrea Bernaudo (consigliere regionale del Lazio), Luciano Lanna (direttore resp. Secolo d'Italia), Antonio Funiciello (collaboratore di Europa, esponente del Pd), Luigi Torio (segretario naz. Fgs, Giovani Socialisti), Gianluca Quadrana (consigliere comunale di Roma), Vincenzo Iacovissi (vice segretario Fgs), l'arch. Alessandro De Rossi (autore di un libro sull'universo della detenzione e delle carceri), Fausto Russo (psichiatra), Francesco De Palo (Futurista), Ferdinando Pastore (vice segretario Psi di Roma), Claudio Lodici (Professore associato di sistemi politici comparati presso la Loyola University of Chicago). Ma soprattutto ci saranno studenti e ragazzi. La porta è aperta. Spero che il Pd entri. E che sappia ascoltare.
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