Crocetta vince ma senza maggioranza. Grillo sfonda tra i siciliani disorientati

Dalla Rassegna stampa

Rosario Crocetta è il nuovo presidente della regione Sicilia, il primo di centrosinistra da quando c’è l’elezione diretta, il secondo nella storia dell’isola. I partiti che lo sostengono, Pd e Udc, non possono però cantare vittoria così facilmente: la lista più votata è quella del Movimento 5 Stelle, mentre il neo governatore non potrà contare all’interno dell’Assemblea regionale di una maggioranza precostituita. I possibili scenari che si aprono adesso sono due: la ricerca di un’intesa organica con altre forze politiche rappresentate all’Ars o un governo di minoranza che cerca il consenso in aula sui singoli provvedimenti. Crocetta sembra voler intraprendere questa seconda strada, quando afferma che «non cederò a nessun inciucio, la mia storia me lo impone». Anche se i contatti sia con i grillini che con la coalizione che ha sostenuto la candidatura di Gianfranco Miccichè (Mpa, Grande sud e Fli) erano iniziati prima del voto, in previsione dello scenario balcanico che già si configurava.
Della sinistra, nemmeno a parlarne: per la seconda volta consecutiva, né Sel-Prc né Idv sono riusciti a superare lo sbarramento del 5 per cento. Ma un eventuale accordo già nominato “crocchè” (Crocetta-Miccichè), oltre che politicamente incerto, appare oggi anche numericamente più debole di quanto ci si potesse aspettare fino a poche settimane fa. Si apre, insomma, una fase di incertezza: solo nelle prossime settimane si potrà capire se Crocetta riuscirà a governare. L’alternativa è quella che lo stesso governatore non nasconde: «Se non si troverà una maggioranza, saremo pronti a tornare al voto».
L’exploit dei grillini ha certamente scompaginato gli equilibri politici dell’isola. Ma questo dato e quello ancor più consistente dell’astensionismo (ha votato solo il 47,4 per cento degli aventi diritto) vanno letti come un effetto, più che come causa dell’incertezza che domina nell’isola ormai da qualche anno. Cinque diverse maggioranze nei quattro anni di governo Lombardo, il centrodestra spaccato tra Musumeci e Miccichè, lo stesso Pdl frammentato in mille rivoli (e tre coordinatori), l’Udc che caccia l’ala cuffariana e si allea con il Pd: tutte le forze politiche che hanno gestito la macchina di potere e di consenso in regione dal 2000 a oggi per la prima volta non sono in grado di offrire le dovute garanzie di stabilità agli elettori. E gli elettori, disorientati, hanno preferito rimanere a casa o dare voce a quel ribellismo siciliano, che riaffiora ciclicamente ma che quasi mai fino a due giorni fa aveva trovato espressione nelle urne.
Basti pensare al movimento dei Forconi, che all’inizio del 2012 aveva paralizzato l’isola (con enormi danni economici, ma un altrettanto grande consenso diffuso) e oggi incassa con il suo leader meno del 2 per cento dei voti. Grillo, invece, ha azzeccato nella sua azione i tempi (le ultime settimane di campagna elettorale, per accendere un fuoco che, anche se di paglia, resistesse almeno fino al momento giusto) e i modi, inserendosi in un contesto di grande incertezza, ancor più che di malcontento. Hanno fatto il resto la visibilità mediatica (dalla traversata a nuoto dello Stretto alle tante piazze piene riprese da tv e giornali anche nazionali) e l’attivismo dei suoi giovani e sconosciuti candidati, molti dei quali diventati incerti e inesperienti deputati regionali. Una risorsa che adesso, come si è già dimostrato altrove, potrebbero diventare un problema per il monolitismo del movimento di Grillo e Casaleggio.
Se l’incertezza degli elettori di centrodestra e la frammentazione del loro schieramento di riferimento ha alimentato i serbatoi del M5S, l’alleanza tra progressisti e moderati nella versione siciliana (cioè senza la marginale sponda a sinistra di Sel, né tanto meno dell’Idv) si fa forte di una certa tenuta del proprio elettorato, senza riuscire comunque a intercettare voti incerti o in uscita dalla parte opposta. In termini assoluti, l’alto tasso di astensione penalizza anche i Democratici. Ma anche guardando alle percentuali c’è poco da festeggiare: il 26 per cento del 2006 (Ds+Dl) cala al 18,8 del 2008 e si ridimensiona ulteriormente oggi a meno del 14, nonostante la vittoria. Per la prima volta da questa parte, va bene invece la lista con il nome del candidato presidente, segno di una scelta premiante su Crocetta, che incassa anche circa 30mila voti in più rispetto alla coalizione. Eppure, le cautele del Pd sul suo nome si sono trascinate fino all’ultimo momento, anche dopo il via libera dell’Udc. Per il centrosinistra che va al governo della Sicilia è certamente un «risultato storico», come rivendicato da Pier Luigi Bersani, ma gli equilibri della politica regionale si ridefiniranno solo nei prossimi anni: il primo passaggio è la costruzione della nuova maggioranza all’Ars, poi verrà il voto nazionale. E, nel frattempo, Crocetta e i suoi alleati dovranno governare rispettando i duri vincoli già imposti dal governo Monti per risanare le disastrate casse della regione. Il centrosinistra ha segnato al primo minuto, ora va giocato il resto della partita.

 

© 2012 Europa. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Radicali italiani è un movimento politico che vive esclusivamente grazie all’autofinanziamento. È così da sempre: non abbiamo mai ricevuto fondi, finanziamenti o rimborsi pubblici. Scopri cosa fanno i Radicali grazie a te e aiutaci a raggiungere i nostri obiettivi!C’è un Movimento per una...
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:   "A orientare il dibattito sulla modifica dell'Italicum non devono essere gli interessi dei partiti, o delle loro correnti, ma il diritto dei cittadini a conoscere e scegliere davvero chi si candida a rappresentarli. Un...
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani   "Il recupero di credibilità da parte della politica e la rilegittimazione delle istituzioni agli occhi dei cittadini passa anche e soprattutto dalla selezione della classe dirigente. Ecco perché a orientare il dibattito sulla...