Croce e delizia

Dalla Rassegna stampa

L'odierno esempio dell'enormità - dell'abisso di vuoto - che separa le vicende del mondo da quelle della politica italiana ce lo fornisce l'altrimenti ignoto ai più Marco Beltrandi, deputato radicale.
Mentre a Fukushima dal reattore 4 sprigionano radiazioni letali, si teme la fusione del nocciolo, decine di migliaia di persone, forse milioni sono a rischio contaminazione, l'Unione Europea avvia i controlli sugli alimenti, gli Stati Uniti inviano ispettori a verificare lo stato di quella che senza esagerazione è la catastrofe che segnerà probabilmente la fine dell'era nucleare, mentre in Europa già due giorni dopo lo tsunami i leader dei paesi dell'Unione hanno avviato le pratiche di chiusura delle loro centrali noi qui alla Camera si discute se votare o non votare in un solo giorno per il secondo turno delle amministrative e i referendum i quali, lo ricordo, sono tre: uno riguarda per l'appunto il nucleare. Si discute se votare solo il 29 maggio o anche il 12 giugno, con raddoppio della spesa e annientamento della logica. Il centrodestra non vuole votare in un solo giorno, anche se questo significa buttar via 350 milioni di euro, perché teme i referendum acqua/nucleare/legittimo impedimento. Teme che diventino il primo voto popolare che sancisce la fine di questo governo. Alla Camera la richiesta di unificazione delle tornate elettorali avanzata dalle opposizioni non passa per un voto. Quello che il radicale Beltrandi, appunto, eletto nelle liste Pd esprime in dissenso dal gruppo col seguente argomento: "Unificare le date è un escamotage per raggiungere il quorum". Ogni commento, davvero, è assolutamente superfluo.
 
Lasciate che provi a compensare l'amarezza e l'impossibilità di comprendere con una notizia esclusiva. Silvio Berlusconi è stato condannato. Il Tribunale Civile di Roma con sentenza depositata il 25 gennaio ha respinto la sua richiesta di risarcimento danni nei confronti dell'Unità (un milione e seicentomila euro) e lo ha condannato a pagare le spese processuali. È una delle molte azioni civili che il premier ha intentato al nostro giornale, la prima che arriva a sentenza: riguarda, questa, un numero intero del giornale il cui titolo di copertina era "Il prezzo dell'indulgenza". Gli articoli di Natalia Lombardo, di Silvia Ballestra e miei illustravano come l'accelerazione del voto sulla legge destinata a regolamentare il testamento biologico fosse la contropartita offerta dal governo alle gerarchie ecclesiastiche e volta a tacitare i giudizi negativi sulla vita privata di Silvio B., giudizi idonei ad influenzare il voto cattolico. Con una lunga e cristallina motivazione il giudice Franca Mangano scrive tra l'altro: "Un sistema informativo che garantisse libertà di opinione solo al giornalista che dà voce alla versione ufficiale propagandata tradirebbe i principi fondamentali a cui è ancorato l'esercizio della professione". E anche: "La libertà di diffondere valutazioni e opinioni personali è strumentale alla costruzione della coscienza sociale e della pubblica opinione, fondamenti dei sistemi democratici". Nel merito, la sentenza afferma che la realtà dei fatti è quella da noi riferita. Potete leggerla tutta, da stasera, sul sito dell'Unità.
Il nostro contributo alla celebrazione dei 150 anni, cui dedichiamo una speciale copertina, è l'iniziativa che pure da oggi trovate on line: cerchiamo insieme i "nuovi Mille" del secondo Risorgimento, diamo voce agli italiani che fanno l'Italia. Le passioni, il talento, l'impegno degli eroi di ogni giorno. Sei pagine coi loro volti, sul giornale, e le prime interviste. Arriveremo a mille, poi - sono sicura - a diecimila. Buona festa a tutti voi.

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