Crediti a chi impara a sparare il caso esplode in Parlamento

Anche saper tirare con l'arco e con la pistola ad aria compressa vale come credito formativo scolastico. Lo prevede un Protocollo d'intesa siglato tra l'Ufficio scolastico per la Lombardia e il comando regionale dell'esercito, con il beneplacito dei ministri La Russa e Gelmini, e il «caso» è approdato in Parlamento. A portare alla ribalta la singolare intesa è stato «Famiglia cristiana» e le critiche non si sono fatte attendere. Già le associazioni studentesche e il Pdci avevano stigmatizzato l'iniziativa, e Pd e Radicali hanno presentato interrogazioni parlamentari, il progetto, denominato «Allenati alla vita», è infatti un corso, con successiva gara pratica tra pattuglie di studenti, valido come credito formativo scolastico e con oneri di spesa sponsorizzati da enti pubblici e privati.
Oltre alle lezioni teoriche, da poter inserire nell'attività scolastica di «Diritto e Costituzione», il progetto sviluppa le attività di primo soccorso, arrampicata, tiro con arco e pistola ad aria compressa «per avvicinare in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola a Forze armate, Protezione civile, Croce rossa e gruppi volontari di soccorso. E, ancora, il progetto consentirebbe di contrastare il bullismo. Ma l'opposizione scende in campo con Francesca Puglisi del Pd: «Dopo aver fatto - afferma - entrare i simboli di partito in una scuola, ora con l'utilizzo delle anni a scuola è giunto il momento di dire basta, Si sta drammaticamente realizzando il ritorno di una dittatura».
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