Cota rilancia: "Ridurremo l'Irpef"

Dalla Rassegna stampa

Primo: «Impegnarsi per costruire una sanità moderna ed efficiente». Secondo: «Conti in ordine». Terzo: «Tenere lontana la politica». Sono i tre “comandamenti” ai quali i nuovi direttori generali di Asl e Aso, e così pure i direttori delle 6 Federazioni, dovranno attenersi nella loro missione: la bussola per destreggiarsi in una marea di problemi più e meno prevedibili. Li ha annunciati Roberto Cota, affiancato dall’assessore alla Sanità Paolo Monferino, durante l’incontro convocato per dare la linea alla squadra in vista di un campionato molto speciale. Immediato il sostegno del Pdl, nella persona di Agostino Ghiglia. Mentre per Aldo Reschigna, capogruppo del Pd, e Silvio Viale, Radicali, quello del governatore è un esercizio di demagogia.

Le strategie
Prioritario il contenimento dei costi, per varie ragioni. Non soltanto la Regione è soggetta al piano di rientro del debito concordato con il Ministero, non soltanto bisogna prepararsi a un’altra sforbiciata di fondi statali (600 milioni), ma le risorse liberate potranno essere reinvestire sulla sanità e sull’assistenza.

L’Irpef
Cota conta sul recupero di un “tesoretto” per manovrare sul fronte fiscale. Come? Riducendo l’Irpef. «Finora non è stato possibile perchè il debito sul fronte della sanità, dal quale dipende il piano di rientro, ce l’ha impedito - ha spiegato -. Non appena avremo centrato l’obiettivo, interverremo sull’imposta».

Il rientro del debito
Potrebbe accadere prima del previsto se è vero che il rientro del debito promette di essere raggiunto quest’anno, in anticipo rispetto al 2013. «Nel 2011 abbiamo recuperato 135 milioni su 150, quest’anno dovremmo riportarne a casa un centinaio - calcola Monferino -. A quel punto, chiederò un incontro al Ministero per fare il punto della situazione». Complessivamente, la riforma sanitaria dovrebbe portare a risparmiare 400-500 milioni in tre anni. Tanto occorrerà perchè entri a regime. Cota non ha dubbi: «Il sistema sanitario come l’abbiamo conosciuto finora ha funzionato grazie alla straordinaria professionalità dei medici , ma mancava una struttura adatta ai tempi». Avanti tutta, allora, sulla base di indicazioni tassative agli uomini e alle donne che, ha ricordato il governatore, sono chiamati a intervenire su un comparto “pesante”: talmente pesante da assorbire l’83% del bilancio regionale. Il primo passo sarà la costruzione delle nuove Federazioni per il momento sulla carta: bisognerà stabilire i criteri con i quali selezionare il personale.

Modello aziendale
Più in generale, l’organizzazione del lavoro sarà tarata sul modello aziendale. «Una volta al mese convocheremo una riunione con i direttori generali e la Federazione di riferimento così da valutare gli obiettivi raggiunti e quelli in programma», precisa l’assessore. I finanziamenti non saranno più parametrati sulla spesa storica di Asl e Asl ma sulla prestazione migliore e sui traguardi da raggiungere.

La politica
Quanto alla politica, Cota è stato chiaro: «Mi interessa che i direttori generali e i manager delle Federazioni centrino i loro obiettivi». Ancora più netto Monferino: «Ora il lavoro entra nel vivo, serviranno scelte tecniche a volte complesse: per farlo non bisogna correre dietro a posizioni di privilegio. I direttori risponderanno all’assessorato e al direttore di Federazione. Punto».

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