Costi della politica, la Regione rinvia

La prescrizione vale per il futuro. Per adesso resta tutto com'è. Da oggi, per costituire un gruppo al consiglio regionale del Lazio, sarà necessario mettere insieme almeno 3 consiglieri. Quelli che si sono già formati, però, continueranno ad esistere. Almeno a sentire i diretti interessati e il presidente dell'Aula, Mario Abbruzzese. Perché, nonostante il voto con il quale, ieri, all'unanimità la Pisana ha dato un primo segnale sui costi della politica, l'interpretazione dell'abolizione dei monogruppi cambia a seconda dei partiti.
La Destra, Sel, Radicali, Idv e Pd leggono nella modifica allo Statuto del consiglio un segnale immediato rivolto ad Api, Fli, Mpa e Responsabili, i4 gruppi costituiti da un solo consigliere, messi in piedi in corsa, durante i primi 19 mesi di legislatura. Secondo la loro interpretazione i 4 dovrebbero convergere nel gruppo misto abbandonando status e benefit vari. «Con un risparmio - stimano i Radicali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita di 12,5 milioni di euro fino alla fine della legislatura». E invece i 4 monogruppi resistono.
«Il mio non chiuderà», assicura Olimpia Tarzia che ha formato, da sola, il gruppo dei Reponsabili alla Pisana. «Dalla pubblicazione del provvedimento non sarà più possibile costituire monogruppi. Non è scritto da nessuna parte che il testo abbia valore retroattivo». E così sostengono anche Rocco Pascucci (Mpa), Francesco Pasquali (Fli) e Mario Mei (Api). Diverso, invece, il discorso degli altri 3 monogruppi esistenti: Lista civica, Verdi e Partito socialista, tutti usciti dalle urne. Per loro non c'è alcun dubbio, né per il presente né per il futuro, visto che la modifica approvata non tocca i partiti che si sono presentati alle elezioni e sono stati eletti. Sugli altri, però, la polemica è dietro l'angolo, con il leader della Destra, Francesco Storace che avverte: «Questa interpretazione espone Abbruzzese al giudizio della Corte dei Conti. Certo, non mi metterò io a presentare un esposto ma non vorrei che lo facesse qualcuno dall'opposizione». La governatrice Renata Polverio apprezza il voto della Pisana e chiarisce che «lo stop ai monogruppi consente di risparmiare e garantisce un quadro più coerente con il voto espresso dagli elettori».
Storace tira un sospiro di sollievo: «Centrale è il voto. La Polverio spazza via ogni ambiguità». Pd, Idv e Sel ritengono «inaccettabili passi indietro o diverse interpretazioni». E intanto, in attesa di capire quale interpretazione prevarrà alla Pisana, ieri il segretario della Cisl Tommaso Ausili, sui costi della politica, ha attaccato la giunta: «Ha aumentato di 1,2 milioni gli stipendi del personale a tempo determinato e di 700mila euro le indennità della segreteria di giunta e del consiglio. Da luglio a settembre i costi dei consulenti esterni sono passati da 488mila euro a 710mila euro: in soli 3 mesi un aumento del 70%».
© 2011 La repubblica - Cronaca di Roma. Tutti i diritti riservati
SU