Il Corriere tra Pdl e Pdf

Piccolo giallo al Corriere della Sera. Un editoriale di Ernesto Galli della Loggia appare e scompare dalla prima pagina del giornale, compare misteriosamente in mattinata sul sito del Corriere, finisce nelle edicole di Madrid e Bruxelles, viene sostituito in extremis da un fondo di Sergio Rizzo ma dalle 7,47 di ieri è anche nell'archivio digitale della redazione romana di SkyTg24: la telecamera della rassegna stampa di Sky apre lo zoom sul pezzo che non doveva uscire e che invece è spuntato fuori. Un pezzo in realtà non proprio come tutti gli altri: un duro articolo firmato da uno degli editorialisti di punta del giornale contro la leggerezza el'evanescenza deilPdl. Un pezzo in cui si chiede se la plastica del partito si sta squagliando ("Sembrerebbe",
scrive l'editorialista), se il Pdl non è diventato "una somma di rissosi potentati locali riuniti intorno a figuranti di terz'ordine" e se è sbagliato dire che le maggiori insidie "vengono a Berlusconi e al suo governo non già dall'opposizione ma dalla sua stessa parte, se non dalle
stesse cerchie a lui più vicine".
Ieri gli stessi redattori del Corriere non sapevano che cosa raccontare: il caporedattore diceva di non poter parlare, il segretario di redazione era impossibile da trovare, il responsabile del sito aveva il telefono staccato, i vicedirettori erano impegnati in interminabili riunioni, i redattori erano sommersi da mille domande (ma che è stato? Un disguido tecnico? Una censura? Un redattore dispettoso? Non ci sarà mica un altro baco?) e mentre il cdr chiedeva con un incontro urgente con il direttore alla fine, a dire come sono andate le cose, è stato Ferruccio de Bortoli. Sono le 13 e 57 minuti quando il direttore spiega alle agenzie che si è trattato dì un errore tecnico, che l'articolo di Galli della Loggia sarà pubblicato nell'edizione di oggi e che il fondo è stato rinviato per lasciare spazio a un editoriale di Rizzo sul disegno di legge anticorruzione appena approvato dal governo. Poi De Bortoli (che oggi scriverà un articolo sul pasticcio della prima fantasma) ha ricordato ai redattori che lunedì, dalle 17 alle 23, è stato fuori dalla redazione, e che prima di quell'ora la prima non aveva avuto modo di vederla "Ma su - racconta al Foglio lo stesso editorialista - non c'è stato nessun problema! L'ho saputo lunedì sera, poco dopo cena: è solo che stavo in treno e non ho avuto tempo di chiedere di più. Andrà mercoledì, ne sono più che certo". Tutto chiaro? Forse no. A via Solferino c`è chi fa notare che l'approvazione del ddl anticorruzione non è stata una notizia improvvisa (è delle 13,33 di lunedì
questo lancio di agenzia: "Corruzione! Cdm approva ddl anticorruzione") e che il testo dell'editoriale di Rizzo finito al posto di quello di Galli della Loggia nella prima pagina arrivata solo a Bruxelles e a Madrid (in tutto 17 mila copie) era già in pagina di spalla a destra. Tutta colpa di un grafico distratto? Chissà. Ma c'èdi più: anche nel Pdf sul Pdl arrivato alla redazione di Sky lunedì c'è un altro giallo. Come capita spesso con i grandi quotidiani, le redazioni che preparano le rassegne ricevono la copia completa della prima pagina del giornale solo dopo l'una di notte. "Lo fanno - dicono da Sky - per evitare che un possibile scoop in prima venga svelato quando la concorrenza è ancora in tempo per fare una ribattuta e ricopiare il pezzo. E il tg serale di Sky riporta le aperture dei grandi giornali trascrivendone soltanto i titoli". Lunedì sera invece il Pdf del Corriere - pur contenendo un editoriale contro il partito del presidente del Consiglio che, se fosse stato visto dai quotidiani rivali, avrebbe certamente fatto notizia - è finito nella posta elettronica di SkyTg24 prima di mezzanotte, ed è rimasto nell'archivio di Sky fino alle 9 di mattina. Il risultato? Ieri ci sono state almeno dieci edizioni di rassegne stampa che hanno illustrato una prima mai uscita e che hanno permesso a molti cronisti smaliziati di sgomitare quando qualcuno si è accorto che nella stessa pagina in cui spariva il principale editoriale del principale quotidiano d'Italia, in basso a destra, Aldo Grasso firmava un corsivo che riletto oggi, pensando ai bachi dispettosi, fa un po' sorridere. Attacco del pezzo: "Se non è un atto di censura, è qualcosa che molto le assomiglia".
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