Consultori, fermiamo quella legge

Le opposizioni alla giunta Polverini stanno lavorando congiuntamente per ottenere uno slittamento del voto della proposta di legge sulla riforma dei consultori a firma Olimpia Tarzia, depositata insieme a quella di Giulia Rodano (Idv); se ne annuncia inoltre una terza per iniziativa del Pd. Il voto sarà successivo alle audizioni di associazioni e operatori che hanno chiesto di esprimere il loro parere in merito alle possibili riforme.
Il tempo così ottenuto sarà prezioso e indispensabile alla crescita della mobilitazione contro la legge Tarzia. che ha il suo coordinamento tutti i lunedì alle 18 alla Casa internazionale delle donne. Alla conferenza stampa "Perché i consultori della Tarzia sono incostituzionali", tenutasi a Roma lunedì 4 ottobre, Emma Bonino ha lanciato l'ipotesi di una manifestazione nazionale da convocare per la fine di ottobre o l'inizio di novembre. Le opposizioni alla giunta Polverini stanno lavorando congiuntamente per ottenere uno slittamento del voto della proposta di legge sulla riforma dei consultori a firma Olimpia Tarzia, depositata insieme a quella di Giulia Rodano (Idv); se ne annuncia inoltre una terza per iniziativa del Pd. Il voto sarà successivo alle audizioni di associazioni e operatori che hanno chiesto di esprimere il loro parere in merito alle possibili riforme.
Il tempo così ottenuto sarà prezioso e indispensabile alla crescita della mobilitazione contro la legge Tarzia, che ha il suo coordinamento tutti i lunedì alle 18 alla Casa internazionale delle donne. Alla conferenza stampa 'Perché i consultori della Tarzia sono incostituzionali", tenutasi a Roma lunedì 4 ottobre, Emma Bonino ha lanciato l'ipotesi di una manifestazione nazionale da convocare per la fine di ottobre o l'inizio di novembre. Perché questa proposta sta compattando le opposizioni e riportando sul piede di battaglia tante donne? Vedere per credere. Il testo è consultabile sul sito di Tarzia (http://www.olimpiatarzia.it/candidatura/pdf/PL%20021.pdf). Potremmo leggerlo un milione di volte e ogni volta sorprenderci con l'incredulità di un bambino di fronte alle storie fantastiche.
La proposta di Olimpia Tarzia è aerea, quasi leggiadra, è il racconto di un mondo onirico. Proviamo a immaginare il futuro che Olimpia vorrebbe riservarci. Alice nel paese delle meraviglie. Inseguiamo il nostro bianco coniglio, il mentore che ci condurrà a Wonderland, dove veniamo accolte da una folla di personaggi colorati e chiassosi che ci chiedono per quale motivo siamo finite lì. Pensando di stare ancora sul pianeta Terra, rispondiamo di essere venute per una visita ginecologica.
La folla ci guarda con sospetto: la visita sarà fatta, forse, ma non è detto, perché il consultorio non è più un freddo servizio sanitario, ma una calda istituzione vocata a sostenere la famiglia e i valori etici di cui essa è portatrice. Qualcosa ci dice che sarebbe meglio darcela a gambe, ma noi con coraggio decidiamo di procedere. Conquistata la visita, chiediamo al medico un consiglio e la prescrizione di un metodo contraccettivo. A Wonderland non è più il medico a occuparsi di contraccezione, ma l'esperto dell'insegnamento dei metodi di regolazione naturale della fertilità, figura facoltativa, e temperatura basale. Decidiamo di fidarci e, scampate miracolosamente alle malattie veneree in agguato, finiamo in quel 30% di gravidanze indesiderate che i metodi naturali comportano. Vorremmo restare sole a riflettere sul da farsi, ma la folla si stringe intorno a noi: un esperto di cultura familiare (?) e un antropologo della persona (???) ci ricordano il nostro dovere morale di collaborare nel tentativo di superare le difficoltà che potrebbero indurci a chiedere l'interruzione di gravidanza. Di fronte al dovere morale restiamo ili silenzio e immediatamente veniamo trascinate in un corso prematrimoniale.
No! Non vogliamo sposarci. Ma questo a Wonderland non e previsto: qui esistono solo donne dedite al matrimonio e alla fertilità. Ancora perplesse e non del tutto incantate dalle promesse, veniamo trascinate di fronte a un mago che ha una palla di vetro, nella quale appaiono misteriosi aiuti economici nel caso rinunciassimo ad abortire. Esperti nelle materie più fantasiose non hanno potuto fare nulla: siamo così cattive che decidiamo comunque di abortire, nonostante valide alternative come quella di portare avanti la gravidanza per poi dare in adozione o in affidamento il bambino. All'improvviso la fortuna torna a baciarci:vediamo una via d'uscita, firmiamo il dissenso informato e ci diamo alla fuga. Ma non è ancora finita. Un altro consultorio sarà informato della nostra decisione, e verrà più volte a cercarci per tentare di dissuaderci. Finale aperto. Morale della favola: qualora dovesse passare, la legge andrà incontro a infiniti ricorsi per incostituzionalità, La Regione si troverebbe infatti a riconoscere la dimensione sociale della famiglia fondata sul matrimonio, escludendo così le donne che non sono sposate e i "concepiti" fuori dall'istituzione matrimoniale. Individuerebbe consultori pubblici, privati non a fini di lucro e privati a fini di lucro, in evidente contrasto con la legge 405/1975 in materia di consultori.
All'interno di queste strutture dovrebbe prevedere false figure professionali (consulente familiare, mediatore familiare, esperto in materia di bioetica) sostituendosi così allo Stato, che è l'unico atto a riconoscere nuove professioni. Dovrebbe individuare competenze fiscali regionali inesistenti per eventuali sgravi destinati ai volontari. Nonostante tutto la legge forse passerà, stanziando finanziamenti a strutture di chiaro stampo confessionale - si parla addirittura di oratori - e con- sentendo alle associazioni pro family e pro life di invadere i consultori pubblici. Il costo della riforma si aggirerà intorno ai 100 milioni di euro. Il bello è che nella realtà i consultori funzionano, nonostante i tagli e un certo abbandono istituzionale e politico: vi si rivolgono il 50% delle donne immigrate; vi viene seguito il 33% delle gravide fino alla maternità; il 50% delle donne che arrivano con gravidanze non programmate escono con la decisione di tenere il figlio. Per firmare la petizione contro la legge Tarzia basta andare su http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-i-consultori-della-regione-lazio-dalla-proposta-di-riforma-tarzia/1977.
© 2010 Monica Micheli. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU