Consiglieri regionali, stipendio da 10 mila euro

Sono tutti pronti: non ci sono ancora le liste dei candidati e già i muri sono pieni di facce di chi vuole essere eletto al consiglio regionale. Una bella spesa, fra l`altro. Manifesti 6 per 3, 1,8o per 2, volantini, e poi pranzi e cene elettorali, affitto dei locali per convegni e assemblea, spot televisivi che fanno la felicità delle tv locali. Insomma una decente campagna elettorale per occupare uno scranno alla Pisana costa mediamente parecchie decina di migliaia di euro, con punte che superano i quattrocentomila.
Gli slogan elettorali fanno sembrare i candidati dei buoni samaritani; gente che spende, per l`appunto, quaranta, cinquantamila euro solo per essere messa in grado di fare il bene dei cittadini. Ma i cittadini ormai sono diffidenti, allenati come sono a decenni di cattive amministrazioni, scandali, inchieste e scarsa trasparenza. E proprio sulla «scarsa trasparenza» cerchiamo di dare invece delle risposte. Impossibile ottenere una indicazione precisa su quanto costa la campagna elettorale «ci pensa il mio segretario, di queste cose non mi occupo», ma la busta paga del consigliere regionale finalmente l`abbiamo ottenuta, e la pubblichiamo qui accanto,
con le voci evidenziate e poi spiegate. Novemilacinquecentocinguantasette, ottantasette (9.557, 87) euro. E lo stipendio di un capogruppo della Pisana di cui abbiamo ovviamente oscurato i dati anagrafici. Lo stipendio è composto da quattro indennità: di carica, di diaria, di funzione e chilometrica. La busta paga risale all`aprile 2oo9, ed è presente una trattenuta di mille euro «pro terremoto», versata dai consiglieri solo in quell`occasione. Dunque al «netto» di 8.557,87 euro che si legge in fondo al cedolino, vanno aggiunti i iooo euro, e il totale è appunto di 9.557,87
Le variabili in busta sono poche: se sono fisse l`indennità di carica e quella di diaria, possono essere differenti l`indennità di funzione e quella chilometrica. L`indennità di funzione è legata al ruolo. Per i capigruppo è di 1.579,99 euro. Stessa cifra per i presidenti di commissione; la metà esatta per i vicepresidenti di commissione. Ma andiamo per ordine: i capigruppo sono 2o, tanti
quanti sono i gruppi politici in consiglio regionale. Le commissioni sono 16, più 3 «speciali:
in totale 19. Un presidente più due vice per ogni commissione fanno in totale altre 57 cariche. E siamo, sommando i 57 con i 20 capigruppo, a 77 incarichi. Se si pensa che i consiglieri sono 70, si vedrà come ci sono più poltrone che persone per occuparle. Ci si dovrebbero aggiungere anche i consiglieri con la delega da assessore, un`altra decina di persone ma a quel punto i conti ci
porterebbero lontani. Limitiamoci a dire che l`indennità di funzione (1579,99 oppure 789,50 euro - per i vice) la prendono tutti, ma proprio tutti i consiglieri regionali. L`indennità chilometrica è legata agli spostamenti effettuati dai consiglieri per raggiungere dalla residenza anagrafica la sede
di via della Pisana. Siccome il «bravo consigliere» partecipa almeno a tre sedute settimanali, se ne calcolano 12 in un mese. Spetta anche a chi abita a Roma, e la cifra (647,19 euro, nel caso in questione) non appare eccessiva, anche se si vocifera di un consigliere residente nella Capitale che per qualche centinaio d`euro ha spostato la residenza a casa della madre, dalle parti di Vicovaro.
Poi c`è il vitalizio. Nel cedolino c`è una trattenuta per il fondo previdenziale (1.5594,63 euro). Dopo 5 anni (una legislatura) quella trattenuta mensile dà diritto a un vitalizio (mensile anche questo) pari a circa il 35 per cento dello stipendio. Con due legislature il vitalizio arriva al 60%. Con tre o più legislature si tocca il 70%. Attualmente i consiglieri non riconfermati che godono del
vitalizio sono centoventi: 35 con una legislatura, 5o con due e altri 35 con tre o più legislature.
L`età minima per vedersi riconosciuto il vitalizio è di 55 anni (con un piccolo sacrificio anche dai 50). Emma Bonino ha detto che, se eletta, ridurrà lo stipendio di consiglieri, segreterie e portaborse. Vedremo: intanto registriamo che nella legislatura in corso per due volte il gruppo di Rifondazione comunista ha presentato proposte di legge per la riduzione degli stipendi e dei vitalizi. Non è che siano state respinte, non sono neanche mai state discusse.
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