Conformisti d'informazione

Dalla Rassegna stampa

L'Espresso, maiuscola o minuscola che ne sia l'iniziale, non è una palestra di pluralismo: nato come giornale liberal-radicale, oggi è un circo nel quale compaiono solo animali feroci, pronti a qualunque sguerguenza che possa essere utile all'annientamento del nemico. Che non è solo Berlusconi, sia chiaro: dell'Espresso sono nemici anche il Papa, i cattolici fedeli alla gerarchia, i benpensanti e, via via scendendo, tutti coloro che non sono ligi ai luoghi comuni più biechi, specie se politically correct e originati dai radicali Usa. E proprio americano è Mark Hertsgaard, illustre giornalista, collaboratore di una rivista autorevole come Vanity Fair, di fronte al quale la figura di Carneade si staglia come quella di un colosso del pensiero, quella di Togliatti come un peana all'originalità e all'anticonfonnismo, e quella di Goebbels come quella di un eroico sostenitore della libertà; il quale M.H., sull'ultimo numero de L'Espresso con la "e" piccola, firma uno sproloquio dal titolo"Fermiamo i negazionisti",veramente sopra le righe per astio e propositi di violenza.
 
Apparentemente si tratterebbe di un articolo di politica interna Usa, contro la maggioranza repubblicana al Congresso colpevole di voler discutere la politica ambientale di Obama; però parte da menzogne gravi, come quella, stucchevole, secondo la quale "la scienza moderna ha dimostrato in modo definitivo che l'uomo sta surriscaldando il pianeta": castroneria detta e ridetta, ma pur sempre castroneria. Ma è tutto il tono dell'articolo ad essere inaccettabile, oscillante come è tra l'insulto e la minaccia. Disattendendo qualsiasi logica democratica e la stessa libertà di parola sulla quale si fonda l'esistenza degli Stati Uniti, M.H. esorta a "impedire (ai negazionisti) di sabotare ulteriormente la nostra risposta collettiva alla “crisi climatica”. Invita anche rudemente i mezzi di comunicazione a non dare spazio a chi non è d'accordo con lui, e trova modo di prendersela, guarda un po'!, con la Chiesa cattolica, utilizzando affermazioni su Galileo che sono dichiarate false da chiunque sia appena un po' informato. Non so se M.H. sia fascista o comunista: sicuramente degli uni e degli altri ha la prepotenza, il rifiuto del confronto e la scelta della violenza come regola di vita. Si tratta di un atteggiamento settario, e, come diceva Voltaire, "Ogni setta, di qualunque genere sia, è sempre lo schieramento del dubbio e dell'errore". Non cadrò nel peccato di invocare per M.H. la fine della libertà di parola. Che continui a castroneggiare, a me e a noi resterà la libertà di giudicare quel che dice.

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