I conflitti del Caimano

Dalla Rassegna stampa

Il quorum è stato raggiunto, e questo me l'aspettavo, perché la paura fa 90 e l'emotività suscitata dal disastro giapponese faceva prevedere una valanga di sì. Mi auguro che questo non comporti anche un abbandono della ricerca sull'energia nucleare, perché non si creda che anche le rinnovabili non presentino problemi in un paese sovrappopolato e con la struttura geologica dell'Italia. Il maggior pericolo però è una classe politica incapace di gestire la ricostruzione dell'Aquila e di liberare Napoli dalla spazzatura. Figuriamoci se può gestire l'energia nucleare! Anche la grande maggioranza di sì per i due referendum sull'acqua me l'aspettavo. L'acqua è un bene fondamentale per tutti e non può diventare oggetto di sfruttamento economico, e favorire i ricchi a danno dei poveri. Non mi aspettavo invece una partecipazione così ampia e una maggioranza così alta di sì per il legittimo impedimento. Questo significa che il 95% del 57% degli aventi diritto al voto, e cioè il 54%, ha votato contro le leggi volute dal governo Berlusconi. Dopo la batosta delle amministrative, ora quattro importanti leggi volute dal governo sono state sonoramente bocciate. Forse significa che gli italiani si stanno risvegliando dall'ipnosi televisiva e riacquistano la capacità di indignarsi, e la cosa più saggia che Berlusconi possa fare è prendere atto che il suo governo non rappresenta più il popolo. Ma c'è un'altra perla di questi giorni: l'enormità del conflitto di interessi per la Tv si manifesta platealmente dopo che una Lei ha licenziato Santoro, la gallina dalle uova d'oro della Tv pubblica, a tutto vantaggio della concorrenza che, guarda caso, è proprietà del premier.

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