Il Comune si piega ai comitati: pronto l’addio alle via d’acqua

Oggi sulle vie d’acqua si avrà la resa dei conti. Comune ed Expo, dopo le proteste dei comitati di quartiere, sono pronti a cancellare il progetto delle vie d’acqua e passare al piano B. Piano B significa niente piste ciclabili, nessun canale a vista, ma un canale per il passaggio dell’acqua interrato, con destinazione finale nella falda, per evitare che Expo finisca allagata. A un anno dall’inaugurazione di Expo l’inversione di rotta rischia di costare caro: inevitabile, infatti, sarà il pagamento di grosse penali alle ditte cui è stato già appaltato il lavoro. Per non parlare della una brutta figura per la pessima gestione di tutto il caso. Ma a quanto pare, lo scriveva ieri anche il Corriere della Sera, tenere fede al progetto originario rischia di trasformarsi in un pesante boomerang elettorale per l’amministrazione arancione. Oggi alle 14.30 il delegato ad Expo del Comune, Gianni Confalonieri, il commissario straordinario di Expo, Giuseppe Sala, e i tecnici delle acque si riuniranno per decidere il da farsi.
I più critici, tanto da arrivare a chiedere la sfiducia di Confalonieri da parte del Sindaco, sono i radicali. «La notizia che il delegato del sindaco per Expo, Gianni Confalonieri, stia cercando con la società titolare dei lavori un "piano B" per la cosiddetta via d’acqua Sud di Expo non è solo una buona notizia, ma anche il segnale del crollo di un alibi che da almeno due anni è servito per marciare spediti verso la realizzazione di un’opera dannosa, costosa, inutile» denuncia il Comitato MilanoSìMuove per voce del radicale milanese Riccardo Lipparini. Gli fa eco il consigliere radicale, Marco Cappato. «Due anni fa, quando ancora i comitati non esistevano e si ragionava su come far arrivare l’acqua al sito di Expo, noi abbiamo chiesto un incontro a Confalonieri e ai vertici Expo per spiegare che il metodo più semplice e meno costoso era quello di riattivare i pozzi esistenti nell’area del sito Expo» ricorda il consigliere. «Il costo sarebbe stato di qualche milione di euro, contro gli oltre 40 milioni del progetto delle vie d’acqua. Lo stesso che ora vogliono archiviare, anche se a noi avevano detto che non si poteva più modificare». A riguardo è stato fatto anche «un esposto alla Corte dei Conti», pei danno erariale, e «un esposto in Procura», ricorda Cappato. «La verità è che siccome i soldi sono del Bie, andava bene a tutti fare il progetto, anche se antieconomico», conclude Cappato.
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