Comune, referendum sull’ambiente entro il 15 maggio

Dalla Rassegna stampa

Entro metà maggio, ma prima delle elezioni comunali. Incassato ieri il via libera del Consiglio alla nomina del collegio dei garanti, per il comitato promotore dei cinque referendum ambientalisti scatta la corsa contro il tempo.
 
 I tre neogaranti avranno 30 giorni per esaminare le firme raccolte (la cui validità è stata già certificata dall’ufficio elettorale) e dichiarare ammissibili i quesiti. A quel punto la palla passerà al sindaco Letizia Moratti che dovrà convocare i referendum in un arco di tempo che va da 30 a 70 giorni. Calcolando anche una sospensione di due settimane per le festività pasquali, il voto dovrà comunque tenersi entro il 15 maggio. E visto che i regolamenti vietano la contestualità tra i referendum cittadini e le elezioni amministrative, la consultazione sui quesiti ambientali, secondo il comitato «Milano sì muove» - dovrà tenersi necessariamente prima.
 
 Entro metà maggio, dunque. «I cinque referendum dovranno tenersi prima delle elezioni - spiega l’ex assessore alla Mobilità Edoardo Croci - e questo è un bene perché con la contestualità della campagna referendaria e di quella elettorale, la difesa dell’ambiente e la vivibilità della città saranno temi centrali nel dibattito politico e nell’opinione pubblica».
 
 «Il regolamento - conferma il radicale Marco Cappato - non assegna ai partiti e alla politica alcun potere discrezionale sulla scelta della data». I cinque quesiti chiederanno l’estensione del ticket antismog, il raddoppio degli alberi a Milano, il potenziamento delle politiche per l’efficienza energetica e la tutela della Darsena e del futuro parco di Expo 2015.
 
 Intanto un altro dei promotori della consultazione, il consigliere comunale verde Enrico Fedrighini, conferma l’intenzione di dare vita a una lista civica ambientalista in appoggio al candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia. «Non sarà la "lista dei referendum"», dice però Fedrighini: «Ed è un bene perché sarebbe un grave errore identificare con una sola parte politica i temi dell’ambiente, che invece riguardano tutta la città e tutti i cittadini».

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