Claudio in trincea. "Sono la vittima"

Dalla Rassegna stampa

E niente, Scajola non molla, così almeno dichiara ufficialmente. La vicenda è ormai nota – la casa con vista Colosseo pagata così poco, gli assegni dell’imprenditore ora in carcere che sarebbero serviti per "saldare il conto" in nero e via dicendo.
Tutto ancora da dimostrare nelle sedi opportune, come si dice. Ma insomma, anche all’interno del PdL in parecchi la vedono brutta, per il ministro. Lui però, come detto, mostra di voler resistere. Sua intenzione
sarebbe quella di non fare come nel 2002, quando si dimise quattro giorni dopo quell’improvvido «rompicoglioni» riferito a Marco Biagi, qualche mese prima vittima delle Br, pronunciato davanti a giornalisti. E dunque, dopo le interviste difensive, ecco il contrattacco di giornata: «Vengo sottoposto di fatto ad un vero e proprio processo mediatico che si basa su dichiarazioni rese da terzi il cui contenuto mi è ignoto», così sostiene il ministro, «e in una vicenda nella quale l’unico dato realmente certo» è che non è indagato. Una situazione nella quale la mia persona è quotidianamente infangata», ragion per cui «ho dato mandato al mio legale di intraprendere tutte le iniziative che si renderanno necessarie a mia tutela».

TRASFERTA TUNISINA
Ecco, questo l’attuale Scajola-pensiero. Contenuto in una nota diramata mentre il ministro si trovava in Tunisia (e immaginate i pacchi d’ironia virtuale fatti circolare su internet, a suon di parallelismi fra Scajola e il Craxi di Hammamet). Viaggio durante il quale ha incontrato alcuni ministri nordafricani, per parlare dell’accordo sull’elettrodotto che collegherà i due Paesi. Il rientro era previsto per oggi, ma è stato anticipato a ieri sera. Peraltro, pare che Scajola fosse atteso a Genova, dove Napolitano celebrerà giusto oggi i 150 anni dell’Unità d’Italia al monumento ai Mille di Quarto. Dalla segreteria dei ministro stesso fanno sapere che la sua presenza non era comunque prevista, proprio per via della missione tunisina.
Denuncia poi il «processo mediatico», Scajola. La pubblicazione di «affermazioni che sarebbero state rese da persone sentite nel corso delle indagini preliminari», deposizioni secondo il ministro anche contraddittorie fra loro, senza che «l’autorità giudiziaria competente sia in grado di arginare questa inarrestabile e illegittima divulgazione di notizie». In ogni caso certo, dovrà riferire in Parlamento su tutta la faccenda, ma «un mio intervento alle Camere, così come richiesto dai capigruppo del Partito Democratico, sarà possibile dopo la mia audizione come persona, informata sui fatti, già fissata, con la procura di Perugia». Il ministro sarà sentito il prossimo 14 maggio. Poi si vedrà. Gli è stato chiesto di eventuali sue dimissioni. Lui, li a Tunisi, non ha risposto. Riferiscono però che ieri sera, appena atterrato, sia esploso con un suo collaboratore in un «non ci penso nemmeno».

DA PERUGIA A ROMA
In teoria, dunque, ci sarebbe ancora qualche giorno, per capire che piega prenderà la questione. Periodo durante il quale è anche possibile che tutta la, pratica Scajola passi da Perugia a Roma, visto che la vicenda s’è svolta nella Capitale: eventualità, questa, non sgradita agli avvocati dello stesso ministro. E però, insomma, anche nello schieramento di centrodestra la perplessità monta. Ieri, sulla, bacheca virtuale del PdL Spazio Azzurro, erano in parecchi a, chiedergli un passetto indietro. «E vero, l’impressione è che politicamente parlando abbia ormai pochi margini di manovra», così ci conferma un esponente del PdL. Per la verità, nei giorni scorsi alcune "cronache di retroscena" avevano per l’appunto svelato le preoccupazioni dello stesso Scajola per una fronda interna a lui sfavorevole. E anche in questo caso torna alla mente il caso Biagi, con Bondi e Sacconi che criticarono duramente la gaffe dell’allora ministro dell’Interno - questa volta lo stesso Bondi ha, invece prontamente manifestato totale solidarietà. Tanto che, anni dopo, proprio Scajola parlò di «convergenza fra l’opposizione e alcuni dei miei: i nemici mi accorsi di averli in casa»

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