Cina e Venezuela «congelano» i piani

Continuano i "congelamenti" provvisori dei piani di sviluppo del nucleare. La Cina ha sospeso il procedimento di approvazione per nuove centrali nucleari fino a quando non saranno revisionati gli standard di sicurezza. È quanto è stato deciso nella riunione del Consiglio di Stato, presieduto dal premier Wen Jiabao che ha richiesto controlli sulla sicurezza degli impianti già esistenti ai dipartimenti competenti. La nota diffusa al termine della riunione del Consiglio di Stato ha sottolineato che tutti i reattori attivi in Cina sono sicuri e che il Paese non è coinvolto dalle fughe radioattive denunciate dopo le esplosioni all'impianto giapponese Fukushima. Le fughe radioattive non incideranno sulla salute della popolazione cinese perché sono diluite dall'aria e dal mare, continua la nota citando esperti nucleari. «La sicurezza è la nostra massima priorità nello sviluppo di nuove centrali nucleari». Anche il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha ordinato il congelamento del «programma nucleare pacifico». «Non c'è alcun dubbio sul fatto che quanto successo in Giappone modifica in modo sostanziale i piani di sviluppo dell'energia nucleare nel mondo», ha detto il presidente.
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