A ciascuno i suoi pirati

«Non ero alle Bahamas, ero nelle Antille, che con i Caraibi contengono isole come quelle di Bob Marley e come quelle di Fidel Castro»precisa Fausto Bertinotti intervistato da Maurizio Belpietro a “La Telefonata” su Canale 5; smentendo Signorini che a “Kalispera” aveva parlato del suo Natale con la moglie Lella alle Bahamas. «Nelle Antille ci sono stati dei pirati come Morgane come Drake. Ci può stare anche un comunista».
A sinistra gli spartiacque resistono. Le scarpe si comprano da Decathlon, e per le vacanze si preferiscono le Antille. Mica come quelli di centro destra che vanno alle Maldive come Casini, alle Laccadive come Fini, o alle Mauritius come Bocchino.
Il subcomandante Fausto nel momento delle scelte irrevocabili, che si tratti di mete vacanziere o di sindacato si esprime. Anche su Mirafiori. «Condizioni di vita e di lavoro insopportabili da reggere che non esistono in alcuna fabbrica in Europa». Ma Fausto non era quello che Marchionne lo aveva definito un “borghese buono”? «Nel 2006 disse l’esatto contrario di quello che predica oggi. Che preferiva trattare coi sindacati europei piuttosto che con quelli americani. Una volta la Fiat era un impresa a base italiana, oggi a base americana». L’ex presidente della Camera, ex sindacalista, ex leader di Rifondazione e marchionnista pentito, ha cambiato opinione. Le cose cambiano. Tanto valeva andare alle Bahamas.
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