Chiesa nel mirino, Bersani: chiarezza

Mentre Avvenire seguita a pubblicare le prove di come la Chiesa paghi l'Ici negli spazi dove si svolgono attività commerciali, nel rispetto di quello che la legge prevede per tutti gli enti non profit, nel mondo politico continuano le prese di posizione con la Chiesa cattolica nel mirino. «Abbiamo detto al governo: c'è una norma che noi condividiamo, che prevede il pagamento dell'Ici per gli esercizi commerciali della Chiesa - ha detto ieri il leader Pd, Pierluigi Bersani -. L'applicazione è ambigua, e quindi o si aggiusta la norma o si faccia una norma applicativa più chiara perché noi siamo perché ciò che è commerciale paghi». Da ministro dello Sviluppo del governo Prodi, con l'allora ministro delle Finanze Visco, Bersani è l'autore del decreto 223 del 4 luglio 2006 con il quale si è chiarito che l'esenzione dall'Ici andava applicata alle attività «che non abbiano esclusivamente natura commerciale». E, quanto alla «norma applicativa più chiara», la circolare numero 2 del 26 gennaio 2009 scioglie ogni dubbio. Il dibattito però prosegue. Per il segretario nazionale del Pdci-Federazione della Sinistra, Oliviero Diliberto, «se la Chiesa ha un albergo o un ristorante, o un negozio in cui vende souvenir vaticani, non paga l'Ici». La verità è esattamente all'opposto. Mentre Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, ha addirittura presentato un emendamento per far pagare l'Ici agli immobili «non esclusivamente commerciali» della sola Chiesa cattolica.
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