Chi vorreste dopo Napolitano? La rete: "Basta non firmi tutto"

Se fosse donna sarebbe Emma Bonino. Se un "tecnico" Stefano Rodotà, se "giusto" Gherardo Colombo o Gian Carlo Caselli. Due giorni fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ribadito in un'intervista alla Rai che dal 2013 si ritirerà a vita privata lasciando il posto. Dando la notizia abbiamo chiesto ai nostri (tanti) lettori di esprimere le loro preferenze sul successore. In meno di 48 ore sono fioccati 2mila commenti, a dimostrazione che il post-Napolitano è un tema sentito, comunque la si pensi.
E come la si pensa? I lettori del Fatto prima ancora di snocciolare nomi per un pronto rimpiazzo hanno dato uno sguardo d'insieme al settennato di re Giorgio alternando giudizi indulgenti e severi. "Napolitano, il migliorista che perdonava tutto a Berlusconi e tutto firmava". E ancora: "Finalmente questo presidente fa le valigie e saluta: adesso l'unico modo che avrebbe Berlusconi è di trovare un altro che gli firma tutto", sintetizza un altro post. Altri fanno un confronto diretto tra ex presidenti per capire a quale vecchio e meno peggio somigli il nuovo. "Mi è dispiaciuto per Scalfaro, ho apprezzato Ciampi, ho festeggiato per la dipartita di Cossiga. Mister "firma facile" non mi ha entusiasmato, le sue "responsabilità" le ha affrontate non affrontandole. È un bel regalo se si ritira". Dice Giuliano: "Leone fu peggio, Cossiga che per metà settennato fu una mummia e per il rimanente un sovversivo. Ci rivorrebbe un Pertini, ma oggi nessuno è all'altezza".
Sul futuro una sola certezza: ci salvi chi può. Il timore collettivo è che il nome spunterà dal cilindro della politica e per questo sarà politico. "Non abbiamo possibilità di scampo - scrive una lettrice allarmata - in rampa di lancio ci sono solo i soliti professionisti della politica, quelli che ci hanno ridotto in questo stato e che ora si nascondono sotto il nome del governo Monti per finire l'opera". C'è però anche il fattore tecnico. Di riffa o di raffa la figura del tecnico (presunto) super-partes fa ancora presa. E se tecnico fa troppo Monti allora meglio "scientifico". Rubbia se uomo, la Hack se donna. Già, donna. Perché se c'è una dominante in questo dibattito è proprio il fattore rosa. Lo stesso Napolitano, in un intervento che ha dato il via al toto-successore, aveva auspicato una successione al femminile. E qui è più che mai "tendenza Emma". "È l'unica persona italiana veramente libera e degna di rappresentarci tutti", scrive Alex. Altro desiderio dei lettori del Fatto è avere un presidente giusto. È chiedere tanto? Per giusti si intende che amministrano la giustizia. Tra i magistrati-simbolo spiccano Gian Carlo Caselli a Gherardo Colombo. "E non Borsellino?", si poco dopo. Ma quale? Alcuni acclamano un Salvatore. Altri Rita. Sicuramente piace l'idea che il prossimo presidente degli italiani arrivi dalla società civile. Alto gradimento per Gino Strada. Ma c'è chi la butta sul ridere. "Solo un talento comico può ridare agli italiani la fiducia nell'Italia" scrive tal Marco. E ovviamente qui il più gettonato è Grillo, tallonato a distanza dalla coppia Dario Fo-Franca Rame a loro volta inseguiti da Benigni.
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