Cervelli fini in “rissa”: argomentare o sbraitare

In pagina ottuse acutezze. Ieri "Corsera" (p. 14) Pigi Battista era indignato contro il direttore di "Avvenire", che ha scritto che tra gli oppositori alla legge sulle Dat c'è chi "non argomenta", ma "sbraita", e cioè strilla! Domanda: Battista ha letto i giornali? Le non argomentazioni eccitate e insultanti per Parlamento e voci favorevoli alla legge, tanto di fautori dell'eutanasia, quanto di avversari del compromesso raggiunto? Ieri in pagina e nell'etere (Radio Radicale) c'era chi accusava l'onorevole Binetti come "nuovo Nerone", perché "pollice verso o recto" dava ai colleghi indicazioni di voto su vita e morte. "Argomenti"? No, strilli! In rete infatti, in Tv e anche in pagina, passava la foto dell'onorevole Coscioni, anch'essa "pollice recto o verso": istruiva i suoi! Sempre ieri ("Repubblica", p. 30) Augias come sempre leggiadro dava ragione a un lettore autoproclamatosi "cristiano", che appoggiava alla lettera la richiesta di «persone che chiedono di morire, dico di morire, e non di essere lasciati morire, cosa ben diversa». Verissimo! Insomma c'è chi ad alta voce chiede proprio l'eutanasia attiva, e cioè la libertà legale di uccidere direttamente e seccamente qualcuno. Si può, in democrazia, non essere d'accordo, o solo questo è un inammissibile "sbraitare"? E già... Sul "Fatto" strilla altamente, ma in basso - molto in basso - a pagina 7, per la «rissa pro o contro l'eutanasia». Dunque è vero che qualcuno "sbraita"! Vale anche per il senatore Marino, quello che giura sempre di essere contro l'eutanasia, ma è sempre in compagnia di quelli che la rivendicano. Ieri infatti su "Liberazione" (p. 1) impicca tutti quelli che la pensano diversamente da lui: lo fanno con «volontà ostinata per ragioni di gretto calcolo politico». "Gretti" e "ostinati" tutti gli altri! Argomenti, o strilli? No: solo gentilezze democratiche.
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