Cercasi opposizione

Dalla Rassegna stampa

 L’ultima invenzione di Paolo Flores d’Arcais è l’abbandono delle aule parlamentari da parte delle opposizioni che dovrebbero dar vita a un "governo ombra" con l’immancabile sostegno della "società civile". Sarebbe, dice il direttore di MicroMega, una specie di nuovo giuramento della Pallacorda, quello con il quale il Terzo stato decise di assumere un ruolo di guida nella Francia rivoluzionaria. L’idea è più ridicola che provocatoria, mentre l’analisi su cui si basa, quella di una "malattia neurologica" che avrebbe colpito gli italiani che solo per questo morbo continuano a votare per Berlusconi è una specie di distillato di antropologia antidemocratica. L’idea di un "popolo bue" contrapposto a un’élite illuminata non è nuova ed è stata alla base di tutte le avventure dittatoriali, soprattutto di quelle reazionarie, degli ultimi tre secoli. Non varrebbe neppure la pena di occuparsi di queste corbellerie se non fosse per ricordare a queste ultime che seguendo strade di questo genere si assicura al berlusconismo un futuro lunghissimo di successi.
 
 Il ruolo delle opposizioni democratiche è quello di costruire e presentare un’alternativa in grado di ottenere il consenso maggioritario dell’elettorato o almeno del Parlamento. Per chi vuole cambiare la direzione del governo esiste una strada apertissima che non richiede nessuna rivoluzione. Basta presentare programmi alleanze e uomini in grado di convincere la maggioranza degli elettori. Se invece si considera il corpo elettorale inservibile ai fini della democrazia, cercando soluzioni traumatiche e "rivoluzionarie", ci si condanna a una condizione minoritaria e protestataria. Ai partiti di opposizione conviene lasciare Flores a giocare con la sua pallacorda fin che vuole, senza farsi distrarre dal problema tuttora irrisolto della costruzione di un’alternativa democratica credibile.

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