Centri d'accoglienza, ispezione dei radicali (e un impegno di Alfano)

Dalla Rassegna stampa

Le carceri e il problema del sovraffollamento sono ufficialmente entrate nell`agenda europea grazie al lavoro svolto dal governo italiano negli ultimi mesi. L`annuncio è del ministro della Giustizia Angelino Alfano durante la conferenza stampa al Consiglio europeo giustizia e affari interni. «Voglio sottolineare - ha aggiunto - il successo dell`Italia sulla questione delle carceri, che sino a pochi mesi fa era considerata come una problematica "estranea" all`Ue, e che ora invece è diventata ufficialmente europea». Un impegno che ha visto i radicali italiani in prima linea. Dopo il successo del "Ferragosto in carcere", che ha visto impegnati 165 parlamentari di tutti gli schieramenti politici nelle visite agli oltre 200 istituti di pena presenti in Italia, intanto il partito di Pannella ha deciso di replicare con un ponte dell`Immacolata all`insegna dell`impegno sociale. Dalle carceri l`attenzione si sposterà però ai Centri di identificazione ed espulsione, ai Centri d`accoglienza e alle strutture per richiedenti asilo. Una realtà pressoché ignorata anche dai mezzi d`informazione, che spesso si occupano dei Cie solo quando questi diventano teatro di rivolte organizzate dagli immigrati costretti a permanervi. Ultima in ordine di tempo quella del centro nel quartiere San Paolo di Bari. Se il funzionamento di queste strutture è sicuramente necessario per il contrasto dell`immigrazione clandestina, la loro operatività non deve essere legata alla violazione di alcuni diritti. Il più importante è sicuramente quello legato all`informazione sulle modalità per presentare richiesta d`asilo. Numerose Ong - tra le quali Amnesty International - hanno infatti più volte denunciato l`inadeguatezza dell`assistenza fornita nei centri. Lamentele a cui hanno fatto eco quelle di alcuni avvocati che spesso non riescono ad incontrare i propri assistiti. Talvolta non esistono ambienti separati per gli ospiti richiedenti asilo che vengono quindi trattati alla stregua di ex detenuti. In occasione delle visite nei Centri presenti su tutto il territorio nazionale saranno compilati dei questionari utili per fare una radiografia completa di quelle che sono le effettive condizioni delle strutture. I dati raccolti permetteranno di conoscere sia il numero esatto di immigrati attualmente presenti che le loro nazionalità. Inoltre, sarà stilata una cronistoria di quelli che nel gergo dell`Amministrazione vengono definiti "eventi critici": suicidi, tentati suicidi e atti di autolesionismo. Le informazioni saranno utili per lo stesso Viminale, dicastero cui è attribuita la responsabilità della gestione degli istituti per stranieri. La conoscenza approfondita delle criticità potrebbe favorire la richiesta di nuove risorse da inserire nella legge Finanziaria, articolato che sarà discusso dal 9 dicembre a Montecitorio. La strada per l`integrazione degli immigrati passa anche dai Cie. Mantenere una situazione precaria non serve a nessuno.

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