In cella con Fido, arriva un ddl

Quando si dice il migliore amico dell'uomo. Di curiose storie che parlano di relazioni forti tra cani e padroni ne sono piene le cronache e le trame dei film, ma di leggi finora non si era mai parlato. Ci hanno pensato i senatori Radicali, Donatella Poretti e Marco Perduca, presentando un disegno di legge che consentirebbe ai detenuti di incontrare periodicamente il proprio Fido. Una proposta che intende partire da principi generali di umanizzazione della pena collegati al reinserimento sociale del detenuto. L'idea, infatti, è che lontani da ogni relazione e contatto fisico i detenuti possano sviluppare frustrazioni e inibizioni dovute alla inevitabile difficoltà che si crea nel relazionarsi agli altri. È proprio qui che entra in gioco il cane, un animale sociale che stabilisce rapporti forti. Quando viene a mancare una persona di famiglia, l'animale si trova in uno stato di smarrimento e di insicurezza che lo porta alla sofferenza. Una sorta di do ut des relazionale alla base della proposta dei Radicali dunque: prevenire lo stato di malessere del cane e allo stesso tempo far emergere un senso di responsabilità nel detenuto, spinto ad occuparsi del proprio animale.
La proposta dei senatori Radicali arriva in seguito a due episodi che hanno occupato di recente le pagine di cronaca nazionale. L'estate scorsa il carcere di Montorio a Verona, ha aperto le porte a due cani malati di depressione in seguito all'allontanamento dai padroni. Un incontro che, sempre stando alle cronache, ha sortito gli effetti sperati donando un sorriso al padrone e uno scodinzolio all'animale. Una decisione simile è quella presa dal Comune di Castrovillari, in provincia di Cosenza, che consente ai detenuti della casa circondariale di curare i cani randagi. Il disegno di legge lascia ai direttori degli istituti la possibilità di organizzare come meglio credono la natura e il numero degli incontri, senza porre inutili vincoli che rischierebbero di mandare a monte questa opportunità. Per poter incontrare il proprio cane bisognerà soltanto dimostrare di essere i reali tutori dell'animale, tramite l'attestazione di iscrizione all'anagrafe canina.
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