La Cei in campo contro Bresso e Bonino

Dalla Rassegna stampa

Votare guardando alla vita. Nella prolusione al Consiglio Permanente della Cei, il cardinal Bagnasco, numero uno dei vescovi italiani, sottolinea i principi non negoziabili ed invita la cittadinanza a "inquadrare con molta attenzione ogni singola verifica elettorale". E` facile vedere nelle sue parole una certa preoccupazione per le candidature di Mercedes Bresso in Piemonte e di Emma Bonino nel Lazio.
La bussola per i cattolici al voto, insomma, sono i valori "non negoziabili", che Bagnasco non manca di elencare: "La dignità della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi condizionamento; l`indisponibilità della vita, dal concepimento fino alla morte naturale; la libertà religiosa e la libertà educativa e scolastica; la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna". E` a partire da questi valori, spiega il presidente della Cei, che "si impiantano e
vengono garantiti altri indispensabili valori come il diritto al lavoro e alla casa; la libertà
di impresa finalizzata al bene comune; l`accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle
leggi e volta a favorire l`integrazione; il rispetto del creato; la libertà dalla malavita, in particolare quella organizzata". Tutti temi che trovano spazio nel discorso di Bagnasco ai vescovi, che torna anche sulla pedofilia: la linea è quella di non minimizzare assolutamente i casi, ma allo stesso tempo di non accettare attacchi generalizzati alla Chiesa.
Ma il nodo cruciale, per i vescovi, è rappresentato dalle prossime elezioni regionali.
Una partita che si gioca, dice Bagnasco, sul "primordiale diritto alla vita": un dovere che la società ha per se stessa, per guardare al futuro, "schierandosi col `favorvitae`, sempre e
particolarmente quando le condizioni siano contrastate, difficili, incerte". C`è preoccupazione
per la candidatura di Emma Bonino. Eppure, nel 2005, in piena battaglia per la legge 40, Avvenire il 6 marzo uscì con una recensione entusiastica della leader radicale, a firma di Giorgio Ferrari, promuovendone la candidatura commissario Onu peri rifugiati, Le sue ostentate - sosteneva Ferrari - "posizioni libertarie, abortiste, deregulatorie in tema di droghe leggere", non
cancellano il "retaggio umanista che l`accompagna da sempre", e che forgia il "carattere di questa signora passionale e insieme ispida come filo spinato, capace di adoperare le leve del potere e insieme di commuoversi di fronte a certi sciupii della dignità umana (non tutti, peccato)".
Se si parla di politica nazionale, la musica è però diversa. Ma il presidente dei vescovi non
parla solo di vita. "Non ci possono - dice Bagnasco, riprendendo in chiave politica una Lectio Divina del Papa - essere "alibi preventivi" o "coperture impossibili" per quei politici o amministratori che rubano, per proprio tornaconto personale, dalla "cosa pubblica", con "grave scandalo dei cittadini comuni": un malcostume cui si "deve porre fine" per tornare alla "politica vera". E la bussola della vita la stanno già seguendo nelle parrocchie: l`associazione per l`Amore Familiare, guidata da Don Stefano Tardani ha mandato a tutte le persone della sua mailing
list una e-mail: in allegato, la Nota Dottrinale per i cattolici in politica, firmata da Ratzinger
nel 2002, il manifesto del Forum delle Famiglie, e la parafrasi di un articolo di Oggi, con tanto di foto di Emma Bonino intenta a praticare unaborto.
Scrive don Tardani: "In coscienza, quanti credono nell`amore, nella vita, nella famiglia non possono votare lo Schieramento avversario, che nega concretamente tali Principi".

 

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