Il cavallo a dondolo di Daniele Capezzone

Daniele Capezzone ha ragione: sulla privatizzazione dell'acqua Pierluigi Bersani, come dimostrano più notizie d'agenzia e video su YouTube, pareva pensarla in modo diverso da oggi. Basti ricordare che nel video girato a Carpi, a proposito della locale società Aimag, invitava i compagni ad affidare la gestione «a chi è capace di fare quel mestiere lì».
Proprio perché la coerenza è importante, vogliamo segnalare al grintoso portavoce pidiellino il caso di un altro politico. Il quale cinque giorni fa (due prima del voto) ha dichiarato all'Ansa: «Ho l'orgoglio di essere un vecchio militante referendario (...) ma domenica, per la prima volta nella mia vita, mi avvarrò della facoltà di non votare, pienamente garantita e riconosciuta dalla Costituzione come uno dei comportamenti possibili rispetto alle consultazioni referendarie».
Bene, gli sembrerà impossibile ma quello stesso politico oggi allineato con Berlusconi sull'astensione, cinque anni fa, in occasione del referendum sulla procreazione assistita, plaudiva (Ansa, 1 giugno 2005) al costituzionalista Michele Ainis, il quale aveva scritto: «L'articolo 98 del testo unico delle leggi elettorali per la Camera afferma che chiunque sia investito di un potere, di un servizio o di una funzione pubblica, nonché il "ministro di qualsiasi culto", è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni se induce gli elettori all'astensione».
Entusiasta, quel politico allora radicale e referendario e oggi con altrettanta sicurezza berlusconiano e astensionista dichiarava: «L'intervento sulla Stampa del professor Ainis è ineccepibile ed è probabilmente per questo che colpisce l'assordante silenzio che è calato sulle sue parole. Un silenzio eloquente perché fa pensare che evidentemente ha ragione».
A quel punto saltò su Carlo Giovanardi: «Ma cosa vuole, il carcere per i parroci che invitano all'astensione?». Al che il nostro modello di coerenza tornò a dichiarare beffardo all'Ansa: «Nei prossimi giorni, appena avrò un po' di tempo, farò giungere al ministro Giovanardi dei regali di cui spero voglia fare tesoro. Intanto, una edizione aggiornata dei codici vigenti, così potrà ripassarsi un po' di diritto. In più, per le sue future battaglie politiche, un cavallo a dondolo e uno scolapasta. Lo scolapasta, ovviamente, potrà metterselo in testa (a mo' di elmo o di elmetto) una volta salito in sella al cavallo a dondolo. Auguroni». Firmato: Daniele Capezzone.
Il riferimento a quelli un po' fuori di testa, del resto, gli è sempre piaciuto. Quand'era antiberlusconiano, per dire, rise: «Il premier mi ricorda la nota barzelletta dei due matti in manicomio, uno dei quali dice: "Io sono Mosè, sono sceso dal Monte Sinai, e Iddio mi ha dato le tavole della legge". E l'altro matto, offesissimo, replica: Ma guarda che io non ti ho dato niente!". Ecco, il premier potrebbe essere scritturato per il ruolo del secondo matto; resta da capire se la parte del primo (del novello Mosè) verrà affidata a Bondi, a Fede, o a chi altri...».
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