Il Cavaliere perde il gruppo libdem ma raggiunge quota 317 voti

Dalla Rassegna stampa

La maggioranza torna «assoluta» alla Camera assestandosi sul nuovo limite di 317 sì, uno in più della metà dell'assembla della Camera, nel voto di fiducia sul dl sviluppo. Lo fa all'indomani del passaggio, ufficializzato lunedì, dei Liberaldemocratici con l'opposizione.

Le tre new entry nell'opposizione, Italo Tanoni, Daniela Melchiorre e Riccardo Merlo, ieri erano però assenti con motivazioni varie. È comunque la prima volta, dopo lo «strappo» di Fli, che il Pdl, la Lega e Iniziativa responsabile arrivano ad essere maggioranza del plenum di Montecitorio. Un risultato che viene subito commentato dal Pdl come prova, riscontro, della centralità del Parlamento. «Chi ha parlato e parla della centralità delle Camere, ne deve tenere conto», annota Fabrizio Cìcchitto. Solo che Umberto Bossi non è tanto sicuro che oggi, se ci fosse un eventuale voto di fiducia sulla verifica, il governo toccherà lo stesso limite di ieri. Anzi, inclina verso il timore il leader del Carroccio: «Niente è scontato. Vediamo. L'importante è che passino le cose». Bossi ha fatto questa battuta ieri sera dopo che il decreto sviluppo sul voto finale incassa solo 308 sì contro, appunto, i 317 della fiducia della mattinata. A votare anche Berlusconi. E con un sì si è espresso Paolo Guzzanti che lo scorso 4 maggio aveva votato in dissenso con la maggioranza.

Tra assenze, missioni e situazioni particolari, come quella del deputato del Pdl Carmelo Porcu che non ha votato perché colpito da un grave lutto, il risultato è tutto a favore della maggioranza.

Per quanto riguarda le opposizioni, in Fli ieri ci sono state 4 assenze: Andrea Ronchi, Francesco Divella, Gianfranco Paglia e Mirko Tremaglia. Non hanno votato anche Massimo Calearo (Ir) e Antonio Gaglione, (il medico recordman nelle assenze), Calogero Mannino e Ferdinando Latteri, tutti del gruppo Misto. Nell'Udc si è registrata l'assenza di Riccardo Merlo e di Pietro Marcazzan mentre nel gruppo del Pd a mancare è stata la radicale Zamparutti. In missione risultavano Pietro Fassino (Pd), Angelo Salvatore Lombardo (Mpa), Luca Volonté (Udc) e Daniela Melchiorre (Lib-Dem).

Il voto sancisce quindi la riconquista della maggioranza assoluta da parte della coalizione Pdl-Lega-Responsabili dopo gli alti e bassi dei voti arrivati dopo l'appuntamento dello scorso 14 dicembre quando la verifica registrò in aula 314 sì e 311 no.

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