Il Cavaliere esordisce su Facebook

Va detto che la scelta del giorno per il suo battesimo telematico ha fatto pensare a più d’un navigatore di essere incappato nell’ennesimo pesce d’aprile. Questa volta, però, non si è trattato di una bufala. Perché l’audiomessaggio di Silvio Berlusconi sbarcato ieri su Facebook, sulla "bacheca" del Giornale (il quotidiano di famiglia), segna davvero l’esordio del Cavaliere nell’agone di Internet.
Per una volta, dunque, più che il richiamo alle riforme, ripetuto anche ieri agli utenti del social network più famoso del web, a fare notizia è soprattutto la scelta del mezzo da parte del premier. Più avvezzo da sempre ai media tradizionali, ma che ora pare deciso a colmare il gap digitale che lo divide da altri politici. Anche al di là dei confini nazionali. Dove, per citare solo alcuni esempi, il presidente Usa Barack Obama o il collega francese Nicholas Sarkozy, per restare all’Europa, hanno compreso da tempo le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione digitali.
Il premier prova dunque a ridurre le distanze e lo fa (sono in molti a notare la coincidenza) nello stesso giorno in cui, sempre su Internet, viene lanciata la nuova creatura finiana «Generazione Italia». Il primo riconoscimento il Cavaliere lo concede proprio al social network. «Facebook - spiega Berlusconi - è una piazza virtuale per presentare e diffondere le proprie idee, soprattutto quando si accende il confronto politico».
La cui temperatura, dopo il voto, è salita vorticosamente e basta pochissimo perché anche sulla rete si riproponga lo scontro tra berlusconiani e non. Lo stesso premier riconosce l’attivismo dei suoi sostenitori sul web. «Noi veniamo - continua da una difficile campagna elettorale e molti di voi si sono schierati al nostro fianco nel nome dei nostri stessi valori, dei valori di libertà e di democrazia. Lo state facendo anche ora su Facebook difenden- do le vostre posizioni, i successi del nostro buon governo, i nostri programmi, ì nostri candidati. Per questo vi ringrazio di cuore, uno a uno». Nel giro di un’ora, i commenti sono diventati oltre trecento e non mancano i detrattori che lo accusano di essere «un populista» e lo invitano a farsi processare.
Niente, però, sembra condizionare l’esultanza dei suoi per l’esordio telematico del Cavaliere. «Meno male che Silvio c’è», ripetono in molti e a loro Berlusconi consegna la sua agenda politica, la stessa che poco prima aveva illustrato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolìtano. «Adesso inizia un periodo di tregua elettorale e dovremo avviare - rimarca Berlusconi - la stagione delle grandi riforme: la riforma dello Stato, una grande e profonda riforma della giustizia, una grande riforma dell’ammodernamento del fisco». Insieme, prosegue il presidente del consiglio, «potremo costruire una grande rivoluzione liberale, per rendere il nostro paese più moderno e libero».
I temi cui il premier intende imprimere un’accelerazione sono noti. La novità ora è che il Cavaliere vuole provare a sperimentare, anche attraverso la rete, l’ascolto della "piazza" sui temi a lui più cari. Così dai gazebo, che Berlusconi vorrebbe interpellare sulla scelta tra elezione diretta del premier o del capo dello stato, all’agorà virtuale il passo è stato breve. Perché il leader del Pdl si dice «convinto che quando si interviene su temi così importanti sia fondamentale ascoltare i suggerimenti dei cittiadini per formulare
delle scelte in sintonia con il sentire del nostro popolo e per ottenere questi risultati- assicura - utilizzeremo Internet e naturalmente anche Facebook». Dove, alla fine della giornata, i commenti attorno al messaggio del Cavaliere avevano superato abbondantemente quota mille: un numero che forse convincerà Berlusconi a navigare un po’ più spesso nella rete.
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