Cattolici-Bonino, convivenza possibile

A chi fa politica va chiesta coerenza tra il dire e il fare: dire quello che intende fare, fare quello che ha detto. Se promette di abbassare le tasse, di spiegare il come e il quando; che cosa vuole"tagliare"
e a chi; se vuole garantire processi equi e giustizia che corrisponda a questo nome, con quali strumenti, riforme, mezzi, e via così... se vada poi a messa la domenica, o il sabato in sinagoga, o il venerdì alla moschea, o in nessuno dei tre luoghi, questo appartiene alla sua coscienza, al suo "sentire", e non è sindacabile. Certo: se alle ostentate con compiacimento virtù, corrispondono
comportamenti "privati" opposti, si può e si deve giudicare: ma non perché si voglia ficcare il naso nel letto altrui, piuttosto perché è insopportabile l`ipocrisia di chi vuole magari vietare al
prossimo quello che accorda a se stesso; se poi si dice il falso per quel che riguarda comportamenti "privati", è lecito pensare che analoga pratica sia estesa nell`attività del "governo" della cosa pubblica. L`auto usata non si compera da chi ha fama di bugiardo.
Ci si interroga se una candidata come Emma Bonino sia o no compatibile con la coscienza dei cattolici. Ognuno, evidentemente, si regola come crede. L`essere credenti osservanti e praticanti non garantisce di per sé di essere un buon amministratore; e credo che qualunque analista di risultati elettorali possa confermare che un elettore, quando ha la percezione che un candidato
merita fiducia (o perlomeno corrisponde a un suo interesse), lo vota; e la fiducia si guadagna e conquista con il "fare", con l"`essere". Però all elettore cattolico che vuole in qualche modo cercare di conciliare fede e "cosa pubblica", si può ricordare qualcosa che ha, o dovrebbe avere, comunque un peso. Non rubare, prescrive il settimo comandamento. In una parola, questione morale. Lontanissimo dagli atteggiamenti demagogici alla Di Pietro; però si può riconoscere ai radicali quello che una volta Indro Montanelli disse di Marco Pannella e che cioè una cosa era indiscutibile, che odorava di bucato pulito?
Voglio dire: Emma Bonino è leader di un partito che nei suoi cinquant`anni di storia non ha mai avuto un solo dirigente, iscritto o militante che sia stato processato e condannato per reati di tangenti, peculato, appropriazioni indebite; e neppure semplicemente indagato. Giampaolo Pansa,
recentemente, parlando degli anni di Tangentopoli, ha detto che i tangentocrati consideravano "inaffidabili" i radicali, e che non ci provavano neppure ad allungar loro bustarelle. Ha ragione: i radicali da questo punto di vista sono inaffidabili. Sarebbero andati di corsa al più vicino
commissariato, alla più vicina stazione dei carabinieri. Nessun radicale ha mai beneficiato
di appartamenti di enti, affitti o acquisti di favore o quant`altro. Significa qualcosa?
L`Espresso ha pubblicato un paio di interessantissimi reportage di Fabrizio Gatti. Il primo, intitolato "La rivolta degli schiavi" parte dai fatti di Rosarno, ma non solo. Tutto il sistema immigrazione è a pezzi, scrive Gatti, che sottolinea tra le cause che spingono gli extracomunitari
alla clandestinità e all`illegalità vi sia anche il fatto che il rinnovo dei permessi di soggiorno è un fallimento: la legge impone venti giorni per la consegna del nuovo documento. Le questure arrivano a una media di 101 giorni con picchi di 850: cioè quasi due anni e mezzo, durante
i quali chi resta disoccupato rischia di non essere più assunto, anche se trova un altro posto. È questa la storia di alcuni tra i trecento immigrati di tutta Italia che si sono uniti alla protesta
del Partito Radicale. Da settimane stanno facendo uno sciopero della fame a staffetta nella speranza che il ministro dell`Interno Maroni si accorga di loro". L`altra inchiesta dell"Espresso`, è ben riassunta dal sommario: "Un filmato documenta la tragica fine degli immigrati espulsi
dalla Libia. Così come prevede l' accordo siglato tra Berlusconi e Gheddafi`. Sul sito del Espresso il documento sconvolgente di uomini e donne che sono lasciati morire nel deserto.
Contemporaneamente, ogni giorno, dal "pianeta giustizia" notizie sempre più terrificanti e inquietanti: suicidi in carcere, penitenziari che "esplodono`, processi che non si celebrano, prescrizioni di massa, ma anche di classe: solo per chi si può permettere buoni avvocati, cosicché in cella ci vanno solo poveri diavoli... il 50 per cento di persone incarcerate lo sono per motivi legati alla droga; almeno un detenuto su 4 è tossicodipendente e in carcere non ci dovrebbe stare;
la presenza di Hiv/Aids oscilla intorno al 5 per cento, il 60 per cento dei detenuti è malato di una forma di epatite, il tutto aggravato dal sovraffollamento. Questa è la fotografia dello stato della salute nelle carceri italiane...
Extracomunitari, carcere, giustizia: fronti che da sempre vedono i radicali impegnati. Ecco: a quanti si chiedono se i cattolici possono convivere con Marco Pannella ed Emma Bonino, chiedo: su questi temi, su questi valori, i cattolici, i credenti a chi sono più vicini, con chi sono più in sintonia: con la Lega di Umberto Bossi, di Roberto Castelli, di Roberto Maroni, con la Pdl di
Silvio Berlusconi, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa; o, piuttosto, con i radicali?
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