I Castelli e i rebus della sanità

La governatrice Polverini incassa là promozione da parte del Consiglio regionale, che approva la risoluzione proposta da Carducci, De Romania, Paris, Di Stefano e Storace che approva i provvedimenti esposti dalla Polverini nel corso della seduta straordinaria su sanità e fiscalità. Rimangono in ogni caso tante le questioni nodi insolute della sanità regionale: blocco del turn-over, rete ospedaliera, commissari delle Asl, apertura di nuovi ospedali, tagli ai privati. Tutto rimandato dopo l'estate. Ma guai a parlare di una governatrice rimandata a settembre dal tavolo tecnico del governo. «Non sono stata rimandata a settembre, ma ho ottenuto quello che avevo chiesto, cioè tempo e norme. Siete stati voi a essere stati bocciati il 29 di marzo», risponde la Polverini al capogruppo Pd Esterino Montino. Schermaglie dialettiche a parte, i problemi restano. La Polverini lo sa bene quando afferma che «stiamo lavorando perché entro settembre il piano di riordino riesca a sbloccare i fondi Fas: in questa possibilità si può agire per decreto per bloccare le aliquote che scattano per fortuna solo a novembre. Ho detto ai miei assessori che lavoreremo per tutto agosto sul sistema sanitario, perché non possiamo fallire la data del 30 settembre che e costata molta fatica». Insomma, un primo risultato dal tavolo tecnico la governatrice l'ha ottenuto: la proroga al 30 settembre per presentare quella riforma strutturale in grado di sbloccare i fondi Fas e scongiurare l'aumento delle aliquote Irpef e Irap. Dopo l'estate, insomma, si gioca il futuro della sanità regionale, con in vista gli spettri di inevitabili nuovi tagli ai posti letto e nuovi ricorsi al Tar contro i tagli ai privati. «Entro il 30 settembre provvederò a completare gli accordi con gli erogatori privati e con gli istituti classificati, e a concludere i provvedimenti della rete ospedaliera - assicura la Polverini - Il tavolo ci ha richiesto anche' di provvedere entro ottobre alla definizione dei nuovi Programmi Operativi 2011-2012. I tecnici dei Ministeri hanno mostrato di apprezzare i molti passi avanti che sono riuscita a fare in così poco tempo». Tanti, come detto, i nodi da sciogliere. Paradigmatico dello stallo in atto è la situazione dei nuovi ospedali dei Castelli Romani, di Monterotondo e di Gaeta. Il Policlinico dei Castelli, ad esempio, e stato approvato dalla corsa giunta, tutto i decreti sono stati emanati. È stata persino individuata l'area e sono stati avviati i lavori con tanto di posa della prima pietra. E ora? Tutto bloccato dal governo. «Il tavolo del 19 maggio ha detto di sospendere eventuali iniziative regionali in corso per l'apertura di nuove strutture sanitarie pubbliche fino al riassetto della rete ospedaliera. Finché non provvediamo al riassetto della rete non possiamo farlo: c'è il divieto del Ministero», spiega la governatrice. In ogni caso la Polverini resta ottimista: a breve arriverà l'ok dell'Enac per 5 nuove elisuperfici (Ostia, Formia, Terracina, Amatrice, Acquapendente); è stato chiuso l'accordo con l'83% dei privati; dalle verifiche e dai controlli sui fabbisogni e sulla spesa delle Asl sono già stati recuperati 800 milioni di euro; sulla riforma dell'Asp «possiamo fare una valutazione». Un ottimismo non condiviso dall'opposizione. Il capogruppo Pd Montino, pur aprendo al dialogo su sanità e bilancio, non risparmia critiche: «Polverini, Pdl, Destre e Udc, dicono no alla stabilizzazione dei precari della sanità. Ma bocciano anche l'ordine del giorno che chiedeva deroghe per l'assunzione del personale necessario a non mandare in tilt il 118. Tutto quello che è uscito dal Consiglio regionale è un semplice impegno verbale. La mozione presentata da Pd, Fds, Radicali, Sel e Verdi, prevedeva cinque impegni: la immediata discussione della proposta di legge per la stabilizzazione a costo zero di 2500 precari; la richiesta al Governo di sbloccare almeno il 20% del turn-over; lo sblocco dei 3,5 miliardi di fondi dovuti alla Regione Lazio e congelati dal Tavolo tecnico; l'apertura dei 1700 posti di Rsa già concordati e lo sblocco dei fondi per la costruzione dei nuovi ospedali dei Castelli, del Golfo, e di Monterotondo. La mozione chiedeva l'impegno della presidente a sostenere queste misure, in quanto indispensabili per evitare in autunno la possibile implosione del sistema sanitario. Ma la maggioranza ha scelto di bocciare queste misure votando un ordine del giorno che esprime il tempo della vaghezza e dell'ostaggio», «Ho già posto la questione del blocco del turn over ai tavoli tecnici e in sede politica e stiamo lavorando affinché ci venga consentita una deroga» la replica della Polverini. Ma i nodi da sciogliere restano. Da voci parlamentari interne al Pdl si apprende che la nomina dei commissari delle Asl (a parte Martelli al San Camillo e la Ansuini alla RmD) slitteranno dopo l'estate. Insomma, per la sanità si profila un vero e proprio autunno caldo.
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