Castellano appoggia Veronesi: «Sì al nucleare»

Dalla Rassegna stampa

«Solidarietà forte a Umberto Veronesi. Ma è anche importante aprire, nell'ambito della sinistra riformista, un dibattito sul nucleare, che riguarda Genova crocevia, per risorse e capacità, delle tecnologie e dell'industria nucleare». Carlo Castellano, presidente di Esaote e di Dixet, il club delle aziende hi-tech genovesi, si schiera apertamente con Veronesi al quale il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha offerto la presidenza dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare. Siccome Veronesi, senatore eletto nelle fila del Pd, intende accettare l'incarico, ecco che il segretario dei Democratici Pierluigi Bersani mette sul piatto tutte le contrarietà che il partito ha sul piano del governo - che punta a costruire nuove centrali, bocciate dal referendum - e quindi sull'opportunità che Veronesi accetti l'incarico. «La posizione di Veronesi mi sembra giusta - osserva Castellano - l'Italia deve riprendere il nucleare, corre il rischio di rimanere fuori dalla ricerca e dalla produzione in questo settore. È sbagliato pensare che le fonti alternative come l'eolico e il solare e l'efficienza energetica possano - come dice Bersani - permettere di far fronte ai fabbisogni energetici del nostro paese: di fatto si continua a consumare petrolio e carbone che hanno un peso rilevante sull'inquinamento dell'ambiente e delle persone».
Ma il nucleare non presenta grossi rischi in tema di sicurezza e di smaltimento delle scorie? «I rischi sono nettamente più bassi rispetto ad altre fonti: si pensi all'incidente nel Golfo del Messico. E comunque petrolio e carbone tenderanno a esaurirsi, seppure in tempi non brevi». Castellano dice che è il tempo di discutere nel merito delle proposte di Veronesi: «Tutta l'area del riformismo dovrebbe avere il coraggio di superare l'opposizione ideologica al nucleare. E per Genova, che conosce bene la realtà della tecnologia nucleare, è una opportunità strategica da non perdere». Lo scontro Veronesi-Bersani coinvolge il mondo dei partiti, soprattutto nel centrosinistra. E nettamente contrario Angelo Bonelli, presidente dei Verdi: «La scelta di Umberto Veronesi alla guida dell'Agenzia per il nucleare è una scelta puramente ideologica del Pdl, che non ha fatto nessuna valutazione sulle qualità scientifiche del professore ma che lo ha indicato solo perché era il primo firmatario del documento con cui alcuni esponenti del Pd chiedevano a Bersani di cambiare linea sul nucleare e, quindi, per le sue idee sull'atomo». Che c'entra un oncologo? si domanda Bonelli. «L'Italia ha eccellenze mondiali nel campo della fisica, si pensi al Nobel Carlo Rubbia, scartato a priori dal centrodestra». Anche per Greenpeace «la nomina del professor Umberto Veronesi a presidente per l'Agenzia per la sicurezza nucleare è una scelta puramente di immagine, totalmente priva di senso pratico», e poiché «crediamo che nessuno si farebbe operare di tumore da un esperto di sicurezza nucleare, non vediamo su quali competenze specifiche si basi tale scelta», dice Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia. Per la Cisl invece la scelta di Veronesi è una delle migliori in assoluto.

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