Il caso Scajola e le schiene orizzontali

Dalla Rassegna stampa

C’è un programma radiofonico su Radio2 (Rai) intitolato «Un giorno da pecora» che su internet si presenta così: «E’ un talk show senza livrea, non paludato, dal ritmo incessante, senza regole, senza riverenza, senza timore. Condotto dal maestro delle interviste Claudio Sabelli Fioretti e dall’irriverente conduttore di Catersport Giorgio Lauro. L’anziano e il simpatico. Gli ospiti del talk show sono i potenti».
Il potente della puntata di ieri era Bocchino, quindi si è fatalmente parlato anche del Giornale, fin dall’inizio. L’anziano e il simpatico si sono molto divertiti a ironizzare su di me: Feltri è uno con la schiena diritta, ma talmente diritta che oggi ha dedicato la prima pagina alla suocera (di Gianfranco Fini) e al suo contratto con la Rai. Però Schiena diritta mentre si è occupato della signora, chissà perché ha trascurato la notizia riguardante il ministro (Pdl) Scajola e i soldi, 900mila euro, che questi avrebbe (l’inchiesta è in corso) preso sottobanco dal costruttore Anemone.
Ho sintetizzato un po’, ma il senso c’è tutto: Feltri è un venduto al governo e fa il duro e puro con gli «avversari» di Berlusconi, ma è tenerissimo con lui e i suoi compari, tra cui Scajola, al punto da non scrivere un rigo sullo scandalo in cui il ministro è coinvolto. Per dimostrare che sono un servo, Lauro e Sabelli Fioretti hanno precisato: il direttore Schiena diritta non ha giudicato la notizia interessante. Però, che ironia sottile. Tralascio di considerare Lauro che non è tenuto a leggere ogni di i quotidiani, ma il «maestro delle interviste» Sabelli Fioretti avrebbe il dovere, suppongo, almeno di sfogliare una settimana quello che si accinge a sfottere allo scopo di dileggiarne il direttore.
Se si fosse attenuto a questa elementare norma si sarebbe accorto che se ieri il Giornale non riportava le grane giudiziarie di Scajola un motivo valido c’era. E il motivo era che il Giornale di Schiena diritta le aveva già pubblicate (con i dettagli) ben cinque giorni prima degli altri organi di stampa, eccetto la Repubblica (anch’essa pronta a registrare i fatti relativi al ministro venerdì 23 aprile).
Da notare che il servizio in questione è stato collocato d’apertura e a tutta pagina, titolo a sette colonne con aggiunta di fotografia raffigurante il faccione di Scajola. Per il «maestro delle interviste» dare con evidenza e cinque giorni prima della concorrenza una notizia è una grave colpa, e il colpevole merita di essere sbeffeggiato. Ciascuno ha la propria deontologia. Sabelli Fioretti ha questa e gliela lasciamo volentieri.
Solo un suggerimento a Claudio. Completi così il titolo del suo programma: «Un giorno da pecora e cent’anni da asino». Asino pagato dalla Rai che versa un milione e mezzo di euro alla suocera di Fini. Schiena orizzontale come si conviene ai somari.

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